Categoria: Ansia, Paure, Fobie

27.11.10

Vaginismo: un lungo matrimonio in “bianco”

15:10:54, Aree di intervento: Ansia, Paure, Fobie, Disturbi sessuali, vaginismo  

Il mio tormento è il Vaginismo

Sara è una giovane donna di 36 anni, si presenta in studio per un problema di vaginismo.

E' sposata da 13 anni e non ha mai avuto rapporti intimi completi con il marito. Abbracci, baci, stimolazione genitale reciproca, poi il blocco totale. Sara riferisce di aver paura del dolore, quindi si irrigidisce a livello muscolare, inizia a tremare, l'ansia aumenta e ciò non le permette di lasciarsi andare al piacere, al contatto e allo scambio reciproco.

Il marito, dice che “per amore”, ma forse, anche, per passività, sottomissione ed autosacrificio, non si è mai lamentato più di tanto e nel frattempo gli anni sono passati.

Il desiderio di avere un figlio ha spinto Sara a chiedere aiuto.

In generale, dall'osservazione, dal colloquio e dai test somministrati, Sara è trattenuta, bloccata, frenata, composta, le emozioni che prova dentro, fatica fortemente a lasciarle uscire.

Dai ricordi della sua infanzia non emergono manifestazioni di affetto da parte dei suoi genitori. La mamma viene descritta, da Sara, come una persona chiusa, poco loquace, non affettuosa fisicamente, il papà è ancora più introverso della madre, non fa domande, non mostra interesse, anche lui appare come una persona molto controllata a livello emozionale.

Ancor oggi, si parla poco all'interno della famiglia di origine, i discorsi sono superficiali e non si entra in contatto con le emozioni. ( schema della deprivazione emotiva e del controllo emozionale)

Vantaggi dovuti al vaginismo

1) non provo dolore
2) mi ha permesso di gestire e comandare all'interno della relazione coniugale
3) mi permette di non lasciarmi andare

Svantaggi di soffrire di vaginismo

1) Mi impedisce di avere un figlio
2) Rovina il mio matrimonio e mi fa perdere la persona che amo
3) Mi impedisce di verificare se effettivamente provo dolore durante un rapporto intimo
4) Mi impedisce di provare piacere
5) Impedisce al mio compagno di provare piacere
6) Toglie intimità e complicità alla coppia
7) Potrei rimanere da sola
8) Va a rafforzare sempre di più il mio controllo emozionale che non mi permette di lasciarmi andare e di essere spontanea
9) Vivo nella freddezza, nella superficialità che ho imparato fin da bambina nel rapporto con i miei genitori.

In generale, Sara tende a non parlare delle sue cose personali con i colleghi, amici, familiari e marito, solo con una cognata riesce a confidarsi. Non si fida (schema della sfiducia e sospettosità), appare, così, fredda, distaccata, non permette agli altri di entrare nella sua intimità, mantiene una certa distanza, come se ci fosse una barriera tra se e gli altri.

Durante i colloqui, Sara riferisce più volte la frase “TANTO è INUTILE DIRE NON SERVE A NULLA”, sarà importante capire da dove si origina questa convinzione e da chi l'ha imparata, facendo un tuffo nel suo passato.

Ora Sara è motivata a superare il vaginismo, appare collaborante e propositiva.

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24.09.10

Terapia cognitivo comportamentale del DOC: come guarire

Come si guarisce dal DOC, quali son i risultati?
Come sta Martina dopo 6 mesi di terapia cognitivo comportamentale?

Facciamo riferimento all'articolo pubblicato il 7/5/2010: Il mio DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) mi fa sentire SPORCA, una “POCO DI BUONO.

Martina ha una grande forza che la fa andare avanti, desidera guarire dal Disturbo Ossessivo Compulsivo, per cui lavora costantemente per raggiungere gli obiettivi che settimanalmente ci poniamo in terapia. In alcuni momenti non è facile, a volte piange, chiede aiuto, ma i risultati ottenuti sono tanti e lei sta ritrovando la spontaneità e la libertà di vivere, che forse non ha mai vissuto.

Attualmente Martina sa riconoscere i pensieri ossessivi e cerca di non seguirli, dandogli meno forza. In diverse circostanze, ha notato che i pensieri arrivano, ma non seguendoli vanno via e lei non ci pensa più.

Cosa riesce a fare Martina?

Dentro casa: pulisce con le finestre aperte, accende la musica, parla in ingresso, fuma fuori dal balcone ed esce di casa senza prima verificare l'eventuale presenza di uomini nel pianerottolo. Libertà, libertà e ancora libertà. I pensieri ossessivi si presentano "come mai fumi dal balcone?, vuoi farti vedere dai vicini di casa?, vuoi farti notare dagli uomini che passano per la strada?. Prima della terapia comportamentale, questi dubbi, questi pensieri l'avrebbero fatta impazzire, le avrebbero creato ansia e una sensazione di sporco. Avrebbe evitato, fatto controlli e compulsioni. Oggi ha sviluppato un atteggiamento più competitivo: " mi dici di non fumare, io lo faccio lo stesso, non ascolto il DOC".

Fuori casa: Martina ora riesce ad ascoltarsi e a soddisfare i suoi gusti e desideri: indossa le magliette che le segnano il seno, cammina normalmente per strada, indossa gli occhiali, fuma in macchina, cammina passando davanti ai bar dove ci sono dei ragazzi. Anche in questo caso arrivano i pensieri ossessivi: "come mai passi davanti ai ragazzi? vuoi farti vedere da loro, vuoi farti notare!!! Ti stavi toccando i capelli per attirare l'attenzione?"

Martina ora sa cosa dirsi: "stop sono solo pensieri ossessivi, non mi rompere" sa cosa fare: non cambia strada. Cambiare il comportamento, fare esattamente l'opposto di ciò che i pensieri ossessivi farebbero fare, da forza, da grinta ed è la strada giusta per gestire al meglio il proprio DOC.

Effettivamente è vero: negli ultimi 10 anni non ho vissuto quasi mai in libertà e, forse, ancora adesso non mi sembra vero che mi metto una gonnellina x uscire da sola...non l'avrei mai fatto sino a qualche mese fa.... E' bello fumare in auto, sul balcone, uscire di casa truccata......ma purtroppo interviene il DOC facendomi sentire sporca in questi atteggiamenti normali, ma io li faccio lo stesso anche se ho tanta ansia, che mi accompagna tutto il giorno. CAMBIANDO IL COMPORTAMENTO, andando contro il DOC io guarirò.

Pensieri ossessivi a contenuto pedofilo Questi pensieri hanno sempre impedito a Martina di abbracciare e giocare con un bambino, per la paura che i suoi pensieri fossero veri. Evita, controlla, contrae i muscoli, incrocia stringendo al massimo le braccia, per la paura di agire. Martina tra le lacrime di disperazione, ha sempre chiesto il perchè di quei pensieri. Non li voglio sentire, perchè mi vengono, non farei mai del male ad un bambino. E poi il turbine di dubbi? Lo faresti o non lo faresti? . Oggi, sempre di più cerca di non dar peso a quei pensieri. Sono assurdi, sono pensieri ossessivi, non è quello che voglio fare, non mi interessa. Ma la forza maggiore le viene data dall'esposizione. Martina frequenta coppie di amici con figli, riesce a prenderli in braccio e a giocare con loro. Nelle ultime esposizioni è riuscita con grande soddisfazione a portare in bagno un bambino. E i pensieri? Sono arrivati puntuali, ma Martina è riuscita a non seguirli e la sua testa era libera.

La parte più dura riguarda il rapporto con il marito. Il Doc è continuamente presente: "ma ti piace ancora tuo marito?, ti piace la sua faccia? Guardalo bene. Ti piace o no?" qui Martina cede e segue il suo disturbo, controllando, verificando il viso del marito frontalmente e di profilo. "Lo ami o non lo ami?, lo tradiresti? se esci, puoi incontrare un ragazzo più bello di tuo marito e se poi lo tradisci? L'ansia è forte, continua, avverte un senso di lontananza e di schifo. Si sente sporca, disonesta e ingarbugliata nei dubbi. "Ma stai male perchè veramente non ami tuo marito o perchè hai i pensieri ossessivi? Martina chiede conferme: "ma io potrei tradire mio marito, lo amo davvero?" In alcuni momenti scappa, evita gli uomini, appare fredda e distaccata. In altri momenti riconosce i dubbi ossessivi, sa che nel momento in cui fissa il viso di suo marito sta facendo compulsioni, pertanto smette. Martina dovrà accettare la sensazione di lontananza, lo schifo, il disgusto di fare l'amore con suo marito, perchè sono mandati dal DOC. Ma ancora di più , Martina sa che abbracciare il marito, mandare messaggi essere carina e attenta con lui sono comportamenti che contrastano fortemente il DOC. Anche uscire di casa, fare le commissioni da sola, e andare a mangiare una pizza con le amiche, proprio quando avverte lontananza e ha la testa invasa dai mille dubbi, vuol dire riconoscere, lottare e contrastare una malattia che non le fa vivere serenamente il suo matrimonio.

La parte più schifosa riguarda la sensazione di lontananza, di "non amore" che il DOC mi fa provare verso mio marito, la persona più importante della mia vita; ma lo ami o no, è bello o no, se è bello lo ami, se lo vedi brutto ti sembra che non lo vuoi più, che non lo ami...........sensazioni terribili; ma stai male perchè hai questi pensieri o perchè non lo ami davvero più? DUBBI DUBBI DUBBI = DOC, MALATTIA, PENSIERI OSSESSIVI, SPAZZATURA.
Metti un punto Martina. Ma il DOC non ti fa mettere sto benedetto punto e continua ad assillarti.........allora sei superficiale o no? che schifo....STOP STOP STOP ecco cosa devo fare........
In queste ultime sedute ho imparato ad ascoltare la mia voce: VOGLIO STAR BENE CON MIO MARITO, VOGLIO UN FIGLIO DA AMARE E COCCOLARE, AMO MIO MARITO PERCHE' MI PIACE ESTETICAMENTE ED INTERIORMENTE, NON VOGLIO TRADIRLO, NON VOGLIO VIOLENTARE CANI E BAMBINI.
"Ascolta la tua voce Martina e credici", dice la Dott.ssa Narduzzo. Ma non è facile crederci perchè il DOC ti fa sentire come se la tua parte BUONA non esistesse. Ma mi sforzo x crederci.
A volte sono davvero a pezzi perchè non ho la serenità interiore e la tranquillità che tanto vorrei avere; rinuncerei a tutto pur di star bene, di star bene con mio marito senza questi pensieri schifosi, senza questa sensazione di lontananza, voglio avere un figlio, voglio la mia famiglia. Ecco la mia favola.
A sei mesi dall'inizio della psicoteria cognitivo-comportamentale posso dire di essere migliorata, faccio cose che prima non avrei mai fatto ma purtroppo ho più ansia x via delle esposizioni.

Martina inizierà a fare attività sportiva per distrarsi e per scaricare l'ansia e la tensione, continua ad esporsi costantemente, tutti i giorni, compiendo azioni contrarie ai pensieri ossessivi, ed esponendosi ai pensieri del doc registrati sul nastro.

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24.06.10

Terapia di gruppo: imparare a gestire l'ansia, gli attacchi di panico e lo stress

SOFFRI DI ANSIA, PANICO E FOBIE?

La Dott.ssa Maria Narduzzo

psicologa psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Terapeuta EMDR Docente dell'Istituto Watson

ti propone un CORSO PRATICO di 5 incontri sull'ascolto corporeo, la consapevolezza di sé e la gestione dell'ansia.

Sede: via Roma 7/B - 10043 Orbassano (To)

Date 22, 29, Ottobre 5, 12, 19 Novembre dalle 18 alle 21

Per partecipare al corso, le iscrizioni devono pervenire entro l'8 Ottobre.
Prima dell'inizio del corso verrà effettuato un colloquio conoscitivo gratuito con la Dott.ssa Narduzzo.

Info e contatti: Maria Narduzzo 333.7130974

Programma:

22/10/2010
Presentazione dei partecipanti al gruppo e consegna del diario emotivo
Fase psicoeducazionale: conosciamo l'ansia e i sintomi tipici
Ascolto corporeo e consapevolezza di sè.

29/10/2010
Il ruolo dei pensieri negativi-catastrofici “e se.....?”
Respirazione lenta diaframmatica.
Rilassamento

5/11/2010
Esercizi di iperventilazione e attività sportiva per indurre e gestire i sintomi dell'ansia
Esercizi di visualizzazione
Rilassamento

12/11/2010
Visione del diario emotivo
Conoscenza e modificazione dei pensieri negativi legati alla paura dei sintomi.
Gestione dell’ansia anticipatoria prima di affrontare un evento.
Esposizione in “vivo” alle situazioni evitate o vissute con paura e disagio con la presenza del terapeuta
Rilassamento

19/11/2010
Visione del diario emotivo
Esposizione in “vivo” alle situazioni evitate o vissute con paura e disagio con la presenza del terapeuta
Rilassamento
Individuazione degli obiettivi di lavoro che i partecipanti raggiungeranno da soli

Obiettivi del corso

1.ridurre l’entità e la frequenza dei sintomi dell’ansia
2.identificare e successivamente modificare i pensieri automatici negativi rispetto ai sintomi dell’ansia, le credenze errate e i comportamenti disfunzionali di evitamento.
3.acquisire sicurezza ed imparare a vivere le sensazioni fisiche legate all’ansia non più come pericolose per la propria salute.
4.ridurre l’ansia anticipatoria, la persona impara ad esporsi direttamente e gradualmente alle situazioni evitate o vissute con disagio.

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07.05.10

Il mio DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) mi fa sentire SPORCA, una “POCO DI BUONO”

10:22:40, Aree di intervento: Ansia, Paure, Fobie, Disturbo Ossessivo Compulsivo  

Sono SPORCA, una “POCO DI BUONO”

Martina è una giovane donna di circa 30 anni, da 10 anni soffre di Dissturbo Ossessivo Compulsivo(DOC).

Tutta la sua vita, i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti sono condizionati dal suo disturbo ossessivo. Martina non ha la libertà di truccarsi, vestirsi in modo femminile, fumare, bere un caffè al bar, passeggiare serenamente per la strada, abbracciare un amico, un bambino e di lavorare.

Si attivano i suoi pensieri ossessivi, non desiderati, non voluti, amorali che le creano livelli di ansia pazzeschi. Lei si sente, così, sporca e un senso di schifo l’assale per cui DEVE emettere rituali per risistemare i suoi gesti e pensieri (compulsioni). Solo così, alla fine potrà sentirsi pulita, onesta, ma SOLO TEMPORANEAMENTE.

PENSIERI OSSESSIVI

“… non ti truccare prima di uscire da casa, perché vorresti truccarti, per piacere agli uomini? A si, tu vuoi piacere agli uomini!!! Cosa pensi di fare con loro? Vorresti andarci a letto?
Quando cammini per la strada abbassa lo sguardo, sistema i piedi a papera, metti i capelli dietro le orecchie ed indossa abiti larghi e mascolini, non vorrai mica piacere agli uomini!!! E’ passato un ragazzo, come mai ti sei toccata i capelli, volevi essere carina per lui? Lo hai fatto di proposito perché volevi piacere a quel ragazzo, sei una troia, sei una schifosa, sei una puttana …”

EMOZIONI

Martina sta male, piange, si sente in colpa, l’ansia si alza in modo incredibile. Non vorrebbe avere quei pensieri.

COMPORTAMENTO (COMPULSIONI)

Martina deve RIVEDERE, CONTROLLA e RICONTROLLA MENTALMENTE per verificare se effettivamente si è toccata i capelli proprio mentre passava il ragazzo. Si siede per terra in un angolo della cucina, con le mani tra i capelli, RIPERCORRE per poi dirsi “no, è tutto a posto non ho toccato i capelli, quindi io non volevo fare nulla di male”.

Spesso TELEFONA ai medici, agli psicologi, al marito e ai familiari, per CONFESSARE eventuali pensieri e comportamenti che il DOC le ha fatto vivere come non giusti. Martina ha bisogno di RACCONTARE, confessare per sentirsi rassicurata e tranquillizzata dagli altri, per sentirsi pulita e a posto.

Martina segue completamente il suo Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Anche dentro casa la vita è un inferno. Le si attivano i pensieri ossessivi che le impediscono di accendere la musica, fare rumore, tenere le tapparelle alzate quando pulisce casa, …

PENSIERI

“… chiudi la finestra e tira la tenda quando pulisci casa, non vorrai farti vedere dal vicino di casa!!
Non accendere la radio, non vorrai mica farti notare dalle persone che salgono le scale, cosa vorresti fare con loro, tradire tuo marito?
Prima di uscire di casa guarda dallo spioncino, assicurati che non ci sia nessuno, non vorrai mica incrociare qualche uomo e andare a letto con lui? …”

EMOZIONI

Dubbi, vergogna, colpa, ansia, paura, un senso di schifo e di sporco l’assale.

COMPULSIONI

Pur di non provare quelle sensazioni, Martina esegue alla lettera gli ordini, i comandi, le indicazioni del DOC, lei non è libera di agire normalmente, ma è come se fosse telecomandata dai pensieri ossessivi.

Questi sono solo alcuni dei pensieri ossessivi che che il cervello le invia da quando Martina apre gli occhi fino alla sera poco prima di coricarsi e spegnere la parte frontale del suo cervello.

I pensieri ossessivi sono di varia natura: pedofili, aggressivi, sessuali. Falsi pensieri il cui contenuto amorale crea disperazione, ansia e umore depresso.

TERAPIA COMPORTAMENTALE

Martina ha iniziato da poco la terapia comportamentale. Finora è diventata consapevole che soffre di un disturbo d’ansia chiamato disturbo ossessivo compulsivo che le invia continui messaggi e la obbliga ad emettere gesti e comportamenti finalizzati a non sentirsi in ansia.

Attribuisce i pensieri ossessivi al DOC, un disturbo biochimico del cervello e come se il cervello fosse bloccato, inceppato e le invia continuamente messaggi . Non è facile, è una lotta, Martina fa uno sforzo cosciente per aggrapparsi alla realtà e andare avanti, ma spesso non è facile e segue il suo disturbo, la sua malattia rafforzandola, cementandola.

Il DOC si nutre delle sue compulsioni.

Martina piange, si dispera, è stanca, vorrebbe non avere quei pensieri ma ciò è utopistico. I pensieri sono automatici, arrivano anche se lei non li desidera, può imparare a gestirlo. Martina vuole essere una donna libera, felice, desidera avere un figlio e ciò le da la forza per andare avanti anche nei momenti di maggior sconforto.

In terapia ci siamo posti degli obiettivi settimanali.

Finora Martina è riuscita a raggiungere i seguenti obiettivi:

- tenere nella borsa sigarette, trucchi e caramelle
- truccarsi prima di uscire di casa
- camminare a passo non veloce
- tenere i piedi dritti
- ascoltare la musica dentro casa
- fare le pulizie con le finestre aperte

Comportamenti normali della vita quotidiana, ma non per Martina. Si attiva il suo DOC che le crea dubbi, perplessità, ansia, insicurezza e quel senso di sporco che la fa sentire “schifosa”, “troia”, non onesta.

Tra i futuri obiettivi ci sarà quello di riconoscere queste emozioni e sensazioni e di accettarle perché non sono reali, non corrispondono alla realtà ma sono brutte sensazioni che il DOC le fa provare come conseguenza dei suoi pensieri.

Martina dovrà diventare un’adolescente ribelle, oppositiva per sfidare il suo disturbo:

“mi dici che se indosso una maglietta attillata io sono una troia. STOP sono pensieri OSSESSIVI dovuti alla mia malattia. Io indosso lo stesso la maglietta perchè voglio essere libera. In questo momento sto provando una sensazione di sporco è normale è il doc che me la fa provare, io indosso la maglietta".

Il cambiamento comportamentale sarà difficile ma è la strada per indebolire sempre di più il suo disturbo, raffreddando la parte frontale del suo cervello.

Per la prossima settimana Martina si è posta l’obiettivo di fumare in macchina.

Credo in lei e le sto vicino

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22.02.10

Corso: imparare a gestire l'ansia e gli attacchi di panico

10:06:26, Aree di intervento: Ansia, Paure, Fobie  

Corso: imparare a gestire l'ansia e gli attacchi di panico

Hai paura dei sintomi dell'ansia?
Pensi alle conseguenze peggiori?
Eviti persone, luoghi e situazioni per la paura di avere un attacco di panico?

Partecipa al corso molto pratico che si svolgerà nei seguenti giorni:

4-11-18-Giugno dalle 18.00 alle 20.00

Presso lo Studio Olistico sito in via Roma 7/B Orbassano
Tel: 3337130974

Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Terapeuta EMDR

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Starbene: mente-corpo

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