Il diario alimentare
Il diario alimentare è uno strumento utile per diventare consapevole del proprio comportamento. Il diario alimentare serve a fornire importanti informazioni sul tuo problema alimentare e aiutarti a cambiare.
Il diario a colonne permette di segnare l’ora in cui mangi, il cibo e le bevande consumate, il luogo dove sono stati consumati i cibi, le eventuali abbuffate, uso di vomito, lassativi e/o diuretici, durata dell’attività fisica e l’ultima colonna è utile per scrivere ciò che può aver influenzato l’alimentazione eccessiva, i pensieri e le emozioni provate.
Al termine della settimana indica il peso. Pesati una volta a settimana.
Esempio di diario alimentare compilato da una ragazza bulimica
Giorno/ora: Ore 12,00 Lunedì
Cibo–bevande consumate: Insalata
Luogo: Bar
Abbuffate: No
V/L/AF: No
Antecedenti, pensieri, comportamenti: Se mangio l’insalata mi sento in forma. Sono contenta perché sono riuscita a trattenermi.
Giorno/ora: Ore 15,00
Cibo–bevande consumate: Gelato
Luogo: Bar
Abbuffate: No
V/L/AF: No
Antecedenti, pensieri, comportamenti:
Mi sento Nervosa (70), “i miei colleghi hanno insistito affinché mangiassi il gelato”.
Disagio (70) “La gente mi guarda cosa sta pensando?”, “Noteranno le mie cosce?”, “Diranno, guarda quella invece di fare la dieta, mangia il gelato”
Giorno/ora: Ore 20,00
Cibo–bevande consumate: Pizza, 2 gelati, yogurt, 1 banana, yogurt
Luogo: Mia stanza
Abbuffate: Si
V/L/AF: 2 ore di attività fisica
Antecedenti: Litigata con il mio fidanzato
Emozione provata: Rabbia (80), Delusione (70)
Pensieri: “Perché non la smette di impormi di andare al suo paese?”
Comportamento: Mi abbuffo
Giorno/ora: Ore 20,00 martedì
Cibo–bevande consumate: 1 piatto di pasta al forno, 2 cosce di pollo, insalata, patate al forno, 1 gelato, 1 tazza di macedonia, 1 gelato, 1 ovetto Kinder
Luogo: Mia stanza
Abbuffate: Si
V/L/AF: 2 ore di attività fisica
Antecedenti: Noia (80)
Emozione provata: Noia, solitudine
Pensieri: “Sono sola, non ho programmi, non so cosa fare e con chi parlare”
Comportamento: Mi abbuffo
Giorno/ora: 8,00 mercoledì
Cibo–bevande consumate: Salto la colazione
Luogo: Cucina
Abbuffate: No
V/L/AF: No
Antecedenti:
Emozione provata: Disgusto per ciò che ho mangiato ieri
Pensieri: “Mi sento ancora gonfia ed appesantita”
Comportamento: Vado a lavorare
Giorno/ora: 12,00 mercoledì
Cibo–bevande consumate: Una mela
Luogo: Cucina
Abbuffate: No
V/L/AF: No
Emozione provata: Gioia 100
Pensieri: “Sono riuscita a trattenermi ed a togliermi di dosso tutte le porcate che ho mangiato ieri”
Giorno/ora: 20,00 mercoledì
Cibo–bevande consumate: 1 piatto di pasta al ragù, 2 platesse, carote lesse, insalata mista, 1 Kinder bueno, 2 barrette di cioccolato, 3 merendine
Luogo: In cucina da sola
Abbuffate: Si
V/L/AF: Vomito
Antecedenti: “Ho una fame incredibile”
Emozione provata: Rabbia 100
Pensieri: “Mi faccio schifo ho perso il controllo, non ce l’ho fatta”, “Mi sento la pancia scoppiare”
Comportamento: Piango, vomito, piango
Analisi e Commenti: cosa emerge dal diario:
1) I pensieri ruotano intorno al cibo, al proprio corpo e alle proprie forme : "Se riesco a mangiare poco sono contenta perchè riesco a mantenermi in forma". "Mangio, non mangio?", "Quanto mangio?", "Sto mangiando poco o tanto?"
2) Anche le emozioni e l'umore sono strettamenti collegati al fatto di riuscire o meno a trattenersi nel mangiare: Se mangio poco sono contenta, se mangio tanto sono triste e mi faccio "schifo".
3)Paura del Giudizio: emerge la preoccupazione di ciò che potrebbero pensare gli altri di noi: "Come mi vedono, come mi giudicano?"
4)E' importante capire quali sono le situazioni che possono attivare l'abbuffata: litigata con il fidanzato, la noia, la solitudine, la dieta ferrea, al fine di prevenirle o imparare a gestirle.
Esempi di pensieri ricorrenti
“Mi sento la pancia gonfia”
“Sono grassa”
“Sono terrorizzata all’idea di ingrassare”
“Non mi piaccio”
"Anche se mangio so come fare per perdere peso"
"Devo vomitare"
"Mi faccio schifo, non ne posso più di vomitare"
"Ho fame, dove vado a mangiare così nessuno mi vede?"
"Se ingrasso non valgo nulla"
"Se mangio un cioccolatino, posso mangiarmi tutta la scatola"
"Non ho resistito, ho mangiato un gelato, non dovevo"
"Mi sento sola"
"Nessuno deve vedermi mentre mi abbuffo e vomito"
"Quando mi abbuffo, mi sembra di perdere il controllo"
"Penso e ripenso alla dieta e al mio peso"
"Cosa pensano di me gli altri?"
Esempi di pensieri ricorrenti
“Mi sento la pancia gonfia”
“Sono grassa”
“Sono terrorizzata all’idea di ingrassare”
“Non mi piaccio”
“Se non mangio e riesco a fare tutte le mie attività vuol dire che sono brava”
“Sento che devo fare le cose in modo perfetto”
“Penso sempre alle mie cosce perché sono troppo grosse”
“Ho mangiato troppo, come ho potuto, mi sento una fallita”
“Non devo ingrassare”
Quali sono le principali complicazioni a cui può andare incontro una persona che soffre di anoressia nervosa?
Sintomi fisici
Eccessiva sensibilità al freddo: la persona che soffre di anoressia sente tendenzialmente freddo, in particolare nelle mani e nei piedi;
Sintomi gastrointestinali (digestione lunga e difficile, pienezza dopo aver mangiato, stitichezza;
Capogiri;
Sonno disturbato e risvegli precoci mattutini.
Segni fisici
Pelle secca;
Peluria sulla schiena, avambracci, lati del viso;
Colore arancione dei palmi delle mani e dei piedi;
Erosione nella parte posteriore dei denti, ciò è presente in chi vomita frequentemente;
Ingrossamento delle ghiandole salivari , ciò è presente in chi vomita frequentemente;
Debolezza muscolare.
Disfunzioni a livello endocrino
Bassa concentrazione degli ormoni LH, FSH ed estradiolo;
Bassi livelli di T3 e T4 con TSH;
Problemi cardiovascolari
Anomalie all’elettrocardiogramma.
Difficoltà gastrointestinali
Ritardato svuotamento gastrico;
Diminuita motilità del colon;
Dilatazione gastrica acuta.
Anomalie ematologiche
Anemia.
La terapia cognitivo comportamentale per la cura dell'Anoressia Nervosa
In generale, il trattamento è finalizzato al raggiungimento di quattro obiettivi:
1. Inizialmente è importante sviluppare e mantenere la motivazione al trattamento: le persone che soffrono di anoressia nervosa tendono a vedere la perdita di peso come un obiettivo positivo raggiunto e non come un sintomo di una grave malattia, per questo motivo hanno una bassa motivazione a cambiare.
2. Normalizzare il peso corporeo. Inizialmente viene calcolato il BMI della persona che soffre di anoressia nervosa, che si ottiene dividendo il peso corporeo in chilogrammi per l'altezza al quadrato in metri (kg/m2). Se all'inizio del trattamento il BMI è infeiore a 20 Kg/m2, l'obiettivo sarà quello di arrivare alla soglia minima di 20 Kg/m2; questo è il livello che si associa al ripristino delle mestruazioni.
Normalizzare il peso corporeo comporta l'eliminazione dei sintomi della sindrome da digiuno, ma anche di facilitare lo sviluppo di uno schema di valutazione meno dipendente dal peso.
3. Ridurre l'eccessiva importanza attribuita al peso, alle forme corporee e al controllo dell'alimentazione
4. Eliminare i fattori che possono mantenere l'anoressia nervosa e prevenire le eventuali ricadute
Lun | Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
---|---|---|---|---|---|---|
<< < | > >> | |||||
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |
8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 |
15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 |
22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 |
29 | 30 |
Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
P.Iva 09100990010
Cell 3337130974
Vedi Attività
Riceve ad Orbassano
Studio Privato
Via Roma 47
www.psicologo-orbassano.it
Riceve a Torino
presso Studio Medico Crocetta
C.so Galileo Ferraris, 107
www.studiocrocetta.it
maria.narduzzo@gmail.com
Directory segnala sito
DirectoryItaliana
Psicologia: La categoria di HelloDir.com che tratta di Psicologia
Scambio Link
Psycommunity
Vedi opuscolo sul panico
Prima di aggiungere un commento è necessario prendere visione e approvare l'informativa sulla privacy.