Il termine “agorafobia” deriva dalla parola greca agorà, con la quale si indicava la piazza del mercato.
In realtà i pazienti agorafobici non temono solo le piazze e i luoghi affollati, ma anche ascensori, ponti, supermercati, treni, autobus e molte altre situazioni nelle quali risulterebbe difficile allontanarsi o ricevere aiuto, qualora si verificasse un attacco di panico.
Le condotte agorafobiche sono determinate sia dall’evitamento di specifici luoghi e situazioni, per prevenire l’insorgenza di un nuovo attacco di panico, sia nella messa in atto di comportamenti protettivi e rassicuranti.
Per cui una persona può evitare completamente di andare al cinema, oppure non evita il luogo ma si siede in prossimità della porta per uscire subito e senza difficoltà. Altri pazienti evitano i luoghi affollati come il supermercato, altri, invece, si recano nei negozi di piccole dimensioni, evitano gli orari di punta, acquistano pochi prodotti per evitare di rimanere per troppo tempo in coda o per avere poco peso e ingombro da portare nelle mani, in caso di malessere. Alcuni pazienti evitano i pullman, altri salgono su quelli non affollati, rimangono vicini alle porte di uscita e possono sedersi o tenersi agli appositi sostegni per evitare di svenire.
Alcuni pazienti con disturbo di panico riferiscono di non avere problemi nell’uscire di casa. Analizzando, invece, in modo preciso, si possono evidenziare i comportamenti protettivi che la persona può mettere in atto nel tentativo di superare il timore della nuova crisi: impugnare l’ombrello o un bastone, la borsa della spesa con le ruote, la carrozzina dei bambini per appoggiarsi in caso di instabilità.
Alcuni portano con sè la boccetta dell’ansiolitico, una bottiglia di acqua, il cellulare sempre carico o le schede telefoniche per chiamare subito aiuto. Masticare il chewing – gum o tenere in bocca delle caramelle da succhiare, distoglie alcuni pazienti agorafobici dalle loro paure. E’ più semplice percorrere sempre lo stesso tragitto che si conosce bene, gli spostamenti per alcuni sono meno traumatici se prevedono il passaggio vicino alla casa di un amico, di un medico o di una stazione di polizia, in modo che, in caso di panico, l’aiuto sia prontamente disponibile Alcuni pazienti camminano rimanendo vicino al muro da usare come sostegno e sentono il bisogno di avere la possibilità di tornare velocemente a casa. Alcune persone si sentono meno a disagio quando è buio e si muovono più tranquillamente la sera rispetto al giorno, altri provano sollievo indossando occhiali scuri. Gli agorafobici possono aver paura delle altezze per cui preferiscono abitare in appartamenti al piano terreno, cioè evita, inoltre, di utilizzare l’ascensore. Vengono evitati gli intercity perché effettuano poche fermate, altri preferiscono utilizzare solo la loro macchina, altri ancora utilizzano la bici piuttosto che camminare a piedi.
Alcuni pazienti diventano completamente incapaci di uscire di casa da soli e possono farlo solo in compagnia di una persona rassicurante verso cui sviluppano un rapporto di dipendenza.
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
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