La terapia cognitivo-comportamentale della bulimia nervosa punta a cercare di modificare l’idea che il peso e le forme corporee costituiscono l’unico o il principale fattore in base al quale calcolare il proprio valore personale.
Il trattamento prevede tre fasi:
1 La prima fase si propone di fornire informazioni sul disturbo: sintomi, caratteristiche tipiche e complicazioni delle abbuffate e delle condotte utilizzate per perdere peso.
Nell'ottica di acquisire informazioni, per arrivare ad una maggiore consapevolezza del proprio comportamento alimentare, la persona che soffre di bulimia compila il diario alimentare .
Il diario è costruito a colonne in cui viene segnata l’ora in cui si mangia, il cibo e le bevande consumate, il luogo dove sono stati consumati i cibi, le eventuali abbuffate, uso di vomiti, lassativi e/o diuretici, durata dell’attività fisica e l’ultima colonna è utile per scrivere ciò che può aver influenzato l’alimentazione eccessiva, i pensieri e le emozioni provate.
In questa fase si cercherà di ridurre le abbuffate regolarizzando la frequenza dei pasti e utilizzando attività alternative.
2 La seconda fase mira a rendere stabile il comportamento alimentare attraverso la normalizzazione delle porzioni e la scelta della qualità degli alimenti, e a ridurre l’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee.
Pianificare l’alimentazione
Quanto mangiare:
• 3 pasti al giorno più 1 spuntino
• non lasciare passare più di 4/5 ore tra un pasto e l’altro
• non saltare i pasti e gli spuntini
• non mangiare tra un pasto e l’altro
• se la persona sente di aver perso il controllo, ciò non deve essere vissuta come una catastrofica
Quanto:
• fare giuste porzioni, all’inizio facendoti aiutare da qualcuno
Che cosa mangiare:
• Seguire il Menù più indicato per la persona dove sono indicate le quantità e i gruppi alimentari.
Dove mangiare:
• Seduta a tavola con altre persone
In quanto tempo:
• Consumare il pasto in 45-60 minuti.
Alimentazione meccanica
MANGIARE MECCANICAMENTE significa cercare di attribuire il proprio comportamento alimentare non ai propri pensieri problematici sul peso, aspetto fisico ecc., ma al fatto che si sta seguendo un programma terapeutico. Mangiare meccanicamente serve a non perdere il controllo sul cibo e non ingrassare. Il cibo deve essere considerato come una medicina che va assunta indipendentemente da ciò che si pensa o si sente.
“Sapere che tutto è programmato all’inizio della settimana, per cui la persona con bulimia sa cosa comprare e cosa mangiare, tranquillizza tantissimo”.
3 La terza fase prevede l’applicazione di procedure finalizzate a prevenire le ricadute, a mantenere i risultati raggiunti durante il trattamento e alla preparazione della fine della terapia.
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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