Il mio tormento è il Vaginismo
Sara è una giovane donna di 36 anni, si presenta in studio per un problema di vaginismo.
E' sposata da 13 anni e non ha mai avuto rapporti intimi completi con il marito. Abbracci, baci, stimolazione genitale reciproca, poi il blocco totale. Sara riferisce di aver paura del dolore, quindi si irrigidisce a livello muscolare, inizia a tremare, l'ansia aumenta e ciò non le permette di lasciarsi andare al piacere, al contatto e allo scambio reciproco.
Il marito, dice che “per amore”, ma forse, anche, per passività, sottomissione ed autosacrificio, non si è mai lamentato più di tanto e nel frattempo gli anni sono passati.
Il desiderio di avere un figlio ha spinto Sara a chiedere aiuto.
In generale, dall'osservazione, dal colloquio e dai test somministrati, Sara è trattenuta, bloccata, frenata, composta, le emozioni che prova dentro, fatica fortemente a lasciarle uscire.
Dai ricordi della sua infanzia non emergono manifestazioni di affetto da parte dei suoi genitori. La mamma viene descritta, da Sara, come una persona chiusa, poco loquace, non affettuosa fisicamente, il papà è ancora più introverso della madre, non fa domande, non mostra interesse, anche lui appare come una persona molto controllata a livello emozionale.
Ancor oggi, si parla poco all'interno della famiglia di origine, i discorsi sono superficiali e non si entra in contatto con le emozioni. ( schema della deprivazione emotiva e del controllo emozionale)
Vantaggi dovuti al vaginismo
1) non provo dolore
2) mi ha permesso di gestire e comandare all'interno della relazione coniugale
3) mi permette di non lasciarmi andare
Svantaggi di soffrire di vaginismo
1) Mi impedisce di avere un figlio
2) Rovina il mio matrimonio e mi fa perdere la persona che amo
3) Mi impedisce di verificare se effettivamente provo dolore durante un rapporto intimo
4) Mi impedisce di provare piacere
5) Impedisce al mio compagno di provare piacere
6) Toglie intimità e complicità alla coppia
7) Potrei rimanere da sola
8) Va a rafforzare sempre di più il mio controllo emozionale che non mi permette di lasciarmi andare e di essere spontanea
9) Vivo nella freddezza, nella superficialità che ho imparato fin da bambina nel rapporto con i miei genitori.
In generale, Sara tende a non parlare delle sue cose personali con i colleghi, amici, familiari e marito, solo con una cognata riesce a confidarsi. Non si fida (schema della sfiducia e sospettosità), appare, così, fredda, distaccata, non permette agli altri di entrare nella sua intimità, mantiene una certa distanza, come se ci fosse una barriera tra se e gli altri.
Durante i colloqui, Sara riferisce più volte la frase “TANTO è INUTILE DIRE NON SERVE A NULLA”, sarà importante capire da dove si origina questa convinzione e da chi l'ha imparata, facendo un tuffo nel suo passato.
Ora Sara è motivata a superare il vaginismo, appare collaborante e propositiva.
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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