Mi chiamo Rebecca, ho 24 anni e da parecchi anni soffro di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Nella mia vita mi sono sempre innamorata e preso forti cotte e sbandate per i ragazzi ...oro sto felicemente da 4 anni con un ragazzo meraviglioso e da qualche tempo conviviamo ... però ... c'è un però ... Da tanto tempo ormai questi dubbi mi assillano: “non è che sei lesbica?”, “e se scopri che ti piacciono le ragazze?”, “se non sono solo fantasie?”, “e se fai soffrire il tuo ragazzo perchè un giorno scoprirai di essere omosessuale?” ... Quando vedo una ragazza, mi vengono pensieri e dubbi del tipo: “cosa vorresti fare con lei?”, “le vorresti leccare la vagina?”. “ALLORA VEDI CHE SEI LESBICA!!! Ti piace?”.
Purtroppo questi dubbi arrivano anche durante il rapporto sessuale con il mio ragazzo: “se fosse una donna, ti piacerebbe di più?”, “ma ti piace il pene?”, “sei sicura?”. Ancor prima di fare l'amore mi arrivano questi pensieri, che vorrei non avere e non riesco a lasciarmi andare. Vado in ansia, mi agito e la testa non è rivolta al piacere, ma intenta a capire e a rispondere alle tante domande.
Le ossessioni arrivano anche quando vedo dei bambini ... anche neonati ... pensieri a contenuto pedofilo: “cosa ci vorresti fare con quel bambino?” “Fai veramente schifo ... ma come farai un giorno ad avere dei figli?”, “e se mentre li cambi, ti vengono strane idee in testa?”. Questi pensieri sono assurdi perchè non fare mai del male ad un bambino e mi creano angoscia.
A fine giugno ho preso coraggio e sono andata in terapia. Ho capito di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo. Nel momento in cui arrivano i pensieri ossessivi provo emozioni negative: paura, ansia a mille, terrore, senso di colpa, tutto questo mi porta a ricercare immediatamente spiegazioni del perchè ho questi pensieri, rispondo a tutti i dubbi e sento il bisogno di confessare a mia madre tutto quello che mi passa per la mente. Ho capito che così facendo provo sollievo dalle mie paure ma è solo temporaneo, tutto riprende nell'arco di qualche minuto o ore, poi ritorna un altro pensiero, provo ansia, emetto compulsioni e l'emozione negativa diminuisce. Io sono li intrappolata in questo circolo vizioso fin da quando sono bambina.
Ho iniziato ad ascoltare tutti i santi giorni una cassetta in cui sono state registrate le ossessioni che invadono la mia mente. Ho imparato ad essere consapevole della loro presenza, li chiamo per nome e cerco di prenderne distanza.
Ho imparato che per poter allontanare quella bestia malefica bisogna competere, competere a più non posso e non lasciarlo ASSOLUTAMENTE PARLARE.
Vedo una bella ragazza in un video musicale che balla in modo sensuale e provocatorio ... sento arrivare il doc da lontano ...tadann ...eccolo: “ti piace?”, “ti eccita?”, “allora vedi che sei lesbica ...”. Se prima gli lasciavo finire di dire tutta la frase, ora "al ti piace?", dico STOP!!!! NON MI ROMPERE, NON TI ASCOLTO, taglio corto e vado avanti, penso a qualcos'altro e mi concentro su quello che sto facendo. Mi concentro sul presente. Ho capito che questa è la mia forza. TAGLIARE CORTO SUBITO!!!
Un altro esercizio simpatico che mi ha fatto fare la Dott.ssa Narduzzo è stato quello di prendere in giro il DOC. Appena mi arrivano i pensieri ossessivi, li ripeto facendo una vocina da scema tipo quella da babbo Natale o da vecchietta giusto per far sentire il DOC ridicolo, prendere distanza emozionale e non farmi travolgere. Così facendo le ossessioni che prima mi angosciavano, ora perdono di importanza.
Con la terapia cognitivo comportamentale i pensieri si sono affievoliti e sono sempre meno presenti e più deboli. Ho iniziato anche a fare sport e lì mi scarico tantissimo, svagando la mente e rilassando il corpo.
Purtroppo quella bestia malefica ti attacca proprio dove tu ti senti forte, quando stai bene e quando pensi di aver vinto tu, facendoti venire dubbi con le persone più care. Per esempio, ora che ho imparato a gestirlo sul fronte pedofilo e omosessuale, mi sta attaccando sulla mia relazione affettiva. E' un'ossessione per me nuova, ho paura e mi sento in colpa: “e se ti sei presa una cotta per il ragazzo della palestra?”, “ami ancora il tuo fidanzato?", “se l'amore finisce?, lo farai sentire malissimo, lo farai soffrire, dovrete vendere casa, facendo andare tutto a rotoli. Cosa ci faresti con il ragazzo nuovo?”. Ho la testa in fumo e non riesco più a ragionare, non sono lucida. E' proprio ora che non bisogna arrendersi, bisogna tirare fuori gli attributi e fargli vedere sul serio chi comanda.
Ho capito che con il passare del tempo il contenuto del DOC può cambiare, è importante riconoscerlo, chiamarlo per nome e prendere distanza. Se andassi dietro ai pensieri, rinuncerei ad andare in palestra, invece so che devo vivere la stessa situazione con maggior serenità e tranquillità, concentrandomi sull'attività sportiva. Sono consapevole ed accetto che i pensieri arriveranno, ma li lascio andare.
Come si guarisce dal DOC, quali son i risultati?
Come sta Martina dopo 6 mesi di terapia cognitivo comportamentale?
Facciamo riferimento all'articolo pubblicato il 7/5/2010: Il mio DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) mi fa sentire SPORCA, una “POCO DI BUONO.
Martina ha una grande forza che la fa andare avanti, desidera guarire dal Disturbo Ossessivo Compulsivo, per cui lavora costantemente per raggiungere gli obiettivi che settimanalmente ci poniamo in terapia. In alcuni momenti non è facile, a volte piange, chiede aiuto, ma i risultati ottenuti sono tanti e lei sta ritrovando la spontaneità e la libertà di vivere, che forse non ha mai vissuto.
Attualmente Martina sa riconoscere i pensieri ossessivi e cerca di non seguirli, dandogli meno forza. In diverse circostanze, ha notato che i pensieri arrivano, ma non seguendoli vanno via e lei non ci pensa più.
Cosa riesce a fare Martina?
Dentro casa: pulisce con le finestre aperte, accende la musica, parla in ingresso, fuma fuori dal balcone ed esce di casa senza prima verificare l'eventuale presenza di uomini nel pianerottolo. Libertà, libertà e ancora libertà. I pensieri ossessivi si presentano "come mai fumi dal balcone?, vuoi farti vedere dai vicini di casa?, vuoi farti notare dagli uomini che passano per la strada?. Prima della terapia comportamentale, questi dubbi, questi pensieri l'avrebbero fatta impazzire, le avrebbero creato ansia e una sensazione di sporco. Avrebbe evitato, fatto controlli e compulsioni. Oggi ha sviluppato un atteggiamento più competitivo: " mi dici di non fumare, io lo faccio lo stesso, non ascolto il DOC".
Fuori casa: Martina ora riesce ad ascoltarsi e a soddisfare i suoi gusti e desideri: indossa le magliette che le segnano il seno, cammina normalmente per strada, indossa gli occhiali, fuma in macchina, cammina passando davanti ai bar dove ci sono dei ragazzi. Anche in questo caso arrivano i pensieri ossessivi: "come mai passi davanti ai ragazzi? vuoi farti vedere da loro, vuoi farti notare!!! Ti stavi toccando i capelli per attirare l'attenzione?"
Martina ora sa cosa dirsi: "stop sono solo pensieri ossessivi, non mi rompere" sa cosa fare: non cambia strada. Cambiare il comportamento, fare esattamente l'opposto di ciò che i pensieri ossessivi farebbero fare, da forza, da grinta ed è la strada giusta per gestire al meglio il proprio DOC.
Effettivamente è vero: negli ultimi 10 anni non ho vissuto quasi mai in libertà e, forse, ancora adesso non mi sembra vero che mi metto una gonnellina x uscire da sola...non l'avrei mai fatto sino a qualche mese fa.... E' bello fumare in auto, sul balcone, uscire di casa truccata......ma purtroppo interviene il DOC facendomi sentire sporca in questi atteggiamenti normali, ma io li faccio lo stesso anche se ho tanta ansia, che mi accompagna tutto il giorno. CAMBIANDO IL COMPORTAMENTO, andando contro il DOC io guarirò.
Pensieri ossessivi a contenuto pedofilo Questi pensieri hanno sempre impedito a Martina di abbracciare e giocare con un bambino, per la paura che i suoi pensieri fossero veri. Evita, controlla, contrae i muscoli, incrocia stringendo al massimo le braccia, per la paura di agire. Martina tra le lacrime di disperazione, ha sempre chiesto il perchè di quei pensieri. Non li voglio sentire, perchè mi vengono, non farei mai del male ad un bambino. E poi il turbine di dubbi? Lo faresti o non lo faresti? . Oggi, sempre di più cerca di non dar peso a quei pensieri. Sono assurdi, sono pensieri ossessivi, non è quello che voglio fare, non mi interessa. Ma la forza maggiore le viene data dall'esposizione. Martina frequenta coppie di amici con figli, riesce a prenderli in braccio e a giocare con loro. Nelle ultime esposizioni è riuscita con grande soddisfazione a portare in bagno un bambino. E i pensieri? Sono arrivati puntuali, ma Martina è riuscita a non seguirli e la sua testa era libera.
La parte più dura riguarda il rapporto con il marito. Il Doc è continuamente presente: "ma ti piace ancora tuo marito?, ti piace la sua faccia? Guardalo bene. Ti piace o no?" qui Martina cede e segue il suo disturbo, controllando, verificando il viso del marito frontalmente e di profilo. "Lo ami o non lo ami?, lo tradiresti? se esci, puoi incontrare un ragazzo più bello di tuo marito e se poi lo tradisci? L'ansia è forte, continua, avverte un senso di lontananza e di schifo. Si sente sporca, disonesta e ingarbugliata nei dubbi. "Ma stai male perchè veramente non ami tuo marito o perchè hai i pensieri ossessivi? Martina chiede conferme: "ma io potrei tradire mio marito, lo amo davvero?" In alcuni momenti scappa, evita gli uomini, appare fredda e distaccata. In altri momenti riconosce i dubbi ossessivi, sa che nel momento in cui fissa il viso di suo marito sta facendo compulsioni, pertanto smette. Martina dovrà accettare la sensazione di lontananza, lo schifo, il disgusto di fare l'amore con suo marito, perchè sono mandati dal DOC. Ma ancora di più , Martina sa che abbracciare il marito, mandare messaggi essere carina e attenta con lui sono comportamenti che contrastano fortemente il DOC. Anche uscire di casa, fare le commissioni da sola, e andare a mangiare una pizza con le amiche, proprio quando avverte lontananza e ha la testa invasa dai mille dubbi, vuol dire riconoscere, lottare e contrastare una malattia che non le fa vivere serenamente il suo matrimonio.
La parte più schifosa riguarda la sensazione di lontananza, di "non amore" che il DOC mi fa provare verso mio marito, la persona più importante della mia vita; ma lo ami o no, è bello o no, se è bello lo ami, se lo vedi brutto ti sembra che non lo vuoi più, che non lo ami...........sensazioni terribili; ma stai male perchè hai questi pensieri o perchè non lo ami davvero più? DUBBI DUBBI DUBBI = DOC, MALATTIA, PENSIERI OSSESSIVI, SPAZZATURA.
Metti un punto Martina. Ma il DOC non ti fa mettere sto benedetto punto e continua ad assillarti.........allora sei superficiale o no? che schifo....STOP STOP STOP ecco cosa devo fare........
In queste ultime sedute ho imparato ad ascoltare la mia voce: VOGLIO STAR BENE CON MIO MARITO, VOGLIO UN FIGLIO DA AMARE E COCCOLARE, AMO MIO MARITO PERCHE' MI PIACE ESTETICAMENTE ED INTERIORMENTE, NON VOGLIO TRADIRLO, NON VOGLIO VIOLENTARE CANI E BAMBINI.
"Ascolta la tua voce Martina e credici", dice la Dott.ssa Narduzzo. Ma non è facile crederci perchè il DOC ti fa sentire come se la tua parte BUONA non esistesse. Ma mi sforzo x crederci.
A volte sono davvero a pezzi perchè non ho la serenità interiore e la tranquillità che tanto vorrei avere; rinuncerei a tutto pur di star bene, di star bene con mio marito senza questi pensieri schifosi, senza questa sensazione di lontananza, voglio avere un figlio, voglio la mia famiglia. Ecco la mia favola.
A sei mesi dall'inizio della psicoteria cognitivo-comportamentale posso dire di essere migliorata, faccio cose che prima non avrei mai fatto ma purtroppo ho più ansia x via delle esposizioni.
Martina inizierà a fare attività sportiva per distrarsi e per scaricare l'ansia e la tensione, continua ad esporsi costantemente, tutti i giorni, compiendo azioni contrarie ai pensieri ossessivi, ed esponendosi ai pensieri del doc registrati sul nastro.
Sono SPORCA, una “POCO DI BUONO”
Martina è una giovane donna di circa 30 anni, da 10 anni soffre di Dissturbo Ossessivo Compulsivo(DOC).
Tutta la sua vita, i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti sono condizionati dal suo disturbo ossessivo. Martina non ha la libertà di truccarsi, vestirsi in modo femminile, fumare, bere un caffè al bar, passeggiare serenamente per la strada, abbracciare un amico, un bambino e di lavorare.
Si attivano i suoi pensieri ossessivi, non desiderati, non voluti, amorali che le creano livelli di ansia pazzeschi. Lei si sente, così, sporca e un senso di schifo l’assale per cui DEVE emettere rituali per risistemare i suoi gesti e pensieri (compulsioni). Solo così, alla fine potrà sentirsi pulita, onesta, ma SOLO TEMPORANEAMENTE.
PENSIERI OSSESSIVI
“… non ti truccare prima di uscire da casa, perché vorresti truccarti, per piacere agli uomini? A si, tu vuoi piacere agli uomini!!! Cosa pensi di fare con loro? Vorresti andarci a letto?
Quando cammini per la strada abbassa lo sguardo, sistema i piedi a papera, metti i capelli dietro le orecchie ed indossa abiti larghi e mascolini, non vorrai mica piacere agli uomini!!! E’ passato un ragazzo, come mai ti sei toccata i capelli, volevi essere carina per lui? Lo hai fatto di proposito perché volevi piacere a quel ragazzo, sei una troia, sei una schifosa, sei una puttana …”
EMOZIONI
Martina sta male, piange, si sente in colpa, l’ansia si alza in modo incredibile. Non vorrebbe avere quei pensieri.
COMPORTAMENTO (COMPULSIONI)
Martina deve RIVEDERE, CONTROLLA e RICONTROLLA MENTALMENTE per verificare se effettivamente si è toccata i capelli proprio mentre passava il ragazzo. Si siede per terra in un angolo della cucina, con le mani tra i capelli, RIPERCORRE per poi dirsi “no, è tutto a posto non ho toccato i capelli, quindi io non volevo fare nulla di male”.
Spesso TELEFONA ai medici, agli psicologi, al marito e ai familiari, per CONFESSARE eventuali pensieri e comportamenti che il DOC le ha fatto vivere come non giusti. Martina ha bisogno di RACCONTARE, confessare per sentirsi rassicurata e tranquillizzata dagli altri, per sentirsi pulita e a posto.
Martina segue completamente il suo Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Anche dentro casa la vita è un inferno. Le si attivano i pensieri ossessivi che le impediscono di accendere la musica, fare rumore, tenere le tapparelle alzate quando pulisce casa, …
PENSIERI
“… chiudi la finestra e tira la tenda quando pulisci casa, non vorrai farti vedere dal vicino di casa!!
Non accendere la radio, non vorrai mica farti notare dalle persone che salgono le scale, cosa vorresti fare con loro, tradire tuo marito?
Prima di uscire di casa guarda dallo spioncino, assicurati che non ci sia nessuno, non vorrai mica incrociare qualche uomo e andare a letto con lui? …”
EMOZIONI
Dubbi, vergogna, colpa, ansia, paura, un senso di schifo e di sporco l’assale.
COMPULSIONI
Pur di non provare quelle sensazioni, Martina esegue alla lettera gli ordini, i comandi, le indicazioni del DOC, lei non è libera di agire normalmente, ma è come se fosse telecomandata dai pensieri ossessivi.
Questi sono solo alcuni dei pensieri ossessivi che che il cervello le invia da quando Martina apre gli occhi fino alla sera poco prima di coricarsi e spegnere la parte frontale del suo cervello.
I pensieri ossessivi sono di varia natura: pedofili, aggressivi, sessuali. Falsi pensieri il cui contenuto amorale crea disperazione, ansia e umore depresso.
TERAPIA COMPORTAMENTALE
Martina ha iniziato da poco la terapia comportamentale. Finora è diventata consapevole che soffre di un disturbo d’ansia chiamato disturbo ossessivo compulsivo che le invia continui messaggi e la obbliga ad emettere gesti e comportamenti finalizzati a non sentirsi in ansia.
Attribuisce i pensieri ossessivi al DOC, un disturbo biochimico del cervello e come se il cervello fosse bloccato, inceppato e le invia continuamente messaggi . Non è facile, è una lotta, Martina fa uno sforzo cosciente per aggrapparsi alla realtà e andare avanti, ma spesso non è facile e segue il suo disturbo, la sua malattia rafforzandola, cementandola.
Il DOC si nutre delle sue compulsioni.
Martina piange, si dispera, è stanca, vorrebbe non avere quei pensieri ma ciò è utopistico. I pensieri sono automatici, arrivano anche se lei non li desidera, può imparare a gestirlo. Martina vuole essere una donna libera, felice, desidera avere un figlio e ciò le da la forza per andare avanti anche nei momenti di maggior sconforto.
In terapia ci siamo posti degli obiettivi settimanali.
Finora Martina è riuscita a raggiungere i seguenti obiettivi:
- tenere nella borsa sigarette, trucchi e caramelle
- truccarsi prima di uscire di casa
- camminare a passo non veloce
- tenere i piedi dritti
- ascoltare la musica dentro casa
- fare le pulizie con le finestre aperte
Comportamenti normali della vita quotidiana, ma non per Martina. Si attiva il suo DOC che le crea dubbi, perplessità, ansia, insicurezza e quel senso di sporco che la fa sentire “schifosa”, “troia”, non onesta.
Tra i futuri obiettivi ci sarà quello di riconoscere queste emozioni e sensazioni e di accettarle perché non sono reali, non corrispondono alla realtà ma sono brutte sensazioni che il DOC le fa provare come conseguenza dei suoi pensieri.
Martina dovrà diventare un’adolescente ribelle, oppositiva per sfidare il suo disturbo:
“mi dici che se indosso una maglietta attillata io sono una troia. STOP sono pensieri OSSESSIVI dovuti alla mia malattia. Io indosso lo stesso la maglietta perchè voglio essere libera. In questo momento sto provando una sensazione di sporco è normale è il doc che me la fa provare, io indosso la maglietta".
Il cambiamento comportamentale sarà difficile ma è la strada per indebolire sempre di più il suo disturbo, raffreddando la parte frontale del suo cervello.
Per la prossima settimana Martina si è posta l’obiettivo di fumare in macchina.
Credo in lei e le sto vicino
I pensieri aggressivi
Alessia è una ragazza di 20 anni. Presenta continui pensieri di aggressione rivolti verso i suoi genitori e sua sorella. Piange, sta male, prova sensi di colpa perchè vuole bene ai suoi familiari e non vorrebbe avere questi pensieri spiacevoli.
I pensieri arrivano nella sua testa anche se lei non li desidera, sono continui, interferiscono nella sua vita, le tolgono attenzione, concentrazione, le creano ansia e sensi di colpa.
Ma quali sono questi pensieri?
"e se di notte, mi sveglio senza rendermene conto, vado in camera dei miei genitori e li uccido?", "e se prendo un coltello e faccio male a mia mamma?", "e se soffoco mia sorella mentre dorme?"
Ai pensieri si associano le immagini intrusive in cui lei vede la scena che la terrorizza.
Alessia ha la mente invasa dai dubbi: "e se...?", "e se..?" Questi dubbi le creano emozioni negative e la costringono ad emettere dei rituali di controllo per sentirsi rassicurata di non aver ucciso i suoi familiari. Alessia, infatti, controlla se i suoi genitori e se sorella sono vivi, si allontana dagli oggetti che possono fare del male: coltelli, forbici, oggetti pesanti.
Il colloquio e l'osservazione hanno permesso di capire che Alessia soffre di DOC: Disturbo Ossessivo Compulsivo.
I pensieri e le immagini a carattere aggressivo sono rivolti anche verso se stessa: "e se prendo la rincorsa sfondo il vetro e cado di sotto?", " e se poi lo faccio davvero?", "e se alla fine non è un Disturbo Ossessivo Compulsivo e senza rendermene conto mi butto realmente dalla finestra e muoio in una pozza di sangue?". I pensieri sono accompagnati dalle immagini intrusive in cui Alessia vede se stessa che compie il gesto temuto.
E' spaventata da questi pensieri, si sente in colpa, sta male, prova vergogna per il loro contenuto e non riesce a parlarne con nessuno. Si rende conto dell'assurdità di tali pensieri.
Se ti è stata fatta la diagnosi, o è stata fatta ad un tuo caro, di disturbo ossessivo compulsivo (DOC), potrai avere l'impressione di essere l'unica persona a dover fronteggiare le difficoltà e i disagi di tale disturbo. In realtà non sei solo!
Migliaia di persone in Italia soffrono di disturbo ossessivo compulsivo e ancor più ne hanno sofferto in qualche momento della loro vita. Fortunatamente oggigiorno sono disponibili dei trattamenti alquanto efficaci nel debellare il disturbo e nel restituire al paziente DOC la possibilità di ricostruirsi una vita soddisfacente e libera.
Quali sono le ossessioni e le compulsioni più tipiche?
Ossessioni aggressive·
Timore di fare del male agli altri ·Timore di fare del male a sé ·Immagini violente o terrificanti ·Timore di lasciarsi sfuggire oscenità o insulti ·Timore di fare qualcosa di imbarazzante ·Timore di mettere in atto altri impulsi (es. derubare una banca, compiere furti nei supermercati, ingannare il cassiere) ·Timore di essere responsabile di cose che stanno andando male (es. fallimento della compagnia in cui lavora) .Timore che possa accadere qualcosa di terribile (es. un incendio, un furto con scasso, la morte o la malattia di parenti/amici, superstizioni varie) ·
Ossessioni di contaminazione·
Preoccupazioni o disgusto riguardanti perdite o secrezioni corporali (es. urine, feci, saliva) ·Preoccupazione riguardanti sporcizia o germi · Preoccupazione eccessiva riguardante contaminanti ambientali (es. radiazioni, gas, tossici) ·Preoccupazione eccessiva relativa a oggetti domestici (es. detersivi, solventi, animali domestici) ·Preoccupazione di ammalarsi ·Preoccupazione di fare ammalare altre persone (in senso eteroaggressivo)
Ossessioni sessuali·
Pensieri, immagini o impulsi sessuali proibiti o perversi ·Contenuto riguardante bambini ·Contenuto riguardante animali ·Contenuto incestuoso ·Contenuto omosessuale ·Comportamento sessuale rivolto verso gli altri (in senso eteroaggressivo) ·
Ossessioni di accumulo/collezione
Ossessioni religiose
Ossessioni con necessità di simmetria, esattezza e ordine
Ossessioni varie·
Necessità di conoscere o ricordare ·Timore di dire certe cose · Timore di non dire le cose esattamente ·Immagini intrusive (neutre) · Suoni, parole o musica intrusive prive di significato ·Numeri fortunati/sfortunati ·Colori con significato speciale · Altre Ossessioni somatiche
Compulsioni di pulizia e lavaggio
·Lavaggi delle mani eccessivi o ritualizzati · Fare la doccia, il bagno, lavarsi i denti o strofi- narsi in modo eccessivo o ritualizzato · Compulsioni riguardanti la pulizia di articoli casalinghi o di altri oggetti inanimati ·Altri provvedimenti per rimuovere il contatto con i contaminanti ·Altri provvedimenti per rimuovere i contaminanti
Compulsioni di calcolo
Compulsioni di controllo·
Controllo di porte, serrature, stufe, apparecchi di uso domestico, freno di emergenza dell’auto, etc ·Controllare di non aver fatto o di stare per fare male agli altri ·Controllare di non aver fatto o di stare per fare male a se stessi ·Controllare che non stia per accadere qualcosa di terribile · Controllare la presenza di contaminati
Altre Rituali di ripetizione·
Entrare/uscire dalla porta, alzarsi e risedersi sulla sedia, etc ·
Compulsioni di riordinamento/organizzazione
Compulsioni di accumulo/collezione
Compulsioni somatiche
Compulsioni varie
·Rituali mentali (diversi dal controllare/contare) ·Bisogno di dire, chiedere o confessare · Bisogno di toccare ·Provvedimenti per prevenire: eventi negativi a se stessi ·(Non controllando) eventi negativi agli altri, conseguenze terribili
L’Istituto Nazionale di Salute Mentale (NIHM) ha mostrato, dopo varie ricerche, che le persone affette da DOC sono più del 2% di tutta la popolazione, indicando così che il DOC è più comune di altre malattie psichiatriche quali schizofrenia, disturbo bipolare o disturbo da attacchi di panico.
Il DOC colpisce, indistintamente, persone di entrambi i sessi, di tutte le età, di tutte le etnie, di tutte le religioni e di tutti i livelli socio-culturali.
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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