Categoria: Difficoltà nella lettura - Dislessia

02.02.12

Disturbi specifici dell'apprendimento

I motivi per cui un bambino non ottiene buoni risultati scolastici sono vari.

Occorre fare un primo colloquio di conoscenza con entrambi i genitori senza il bambino per capire le difficoltà che il figlio presenta a livello scolastico e per raccogliere informazioni dettagliate sulla gravidanza, il parto, l'allattamento, lo svezzamento, la deambulazione, il linguaggio e su tutte le esperienze familiari, sociali e scolastiche di cui il bambino ha fatto esperienza.

L'obiettivo del primo colloquio è di capire le risorse, le abilità e le eventuali difficoltà incontrate durante la crescita.

Sappiamo che per parlare di Disturbo Specifico dell'Apprendimento occorre escludere qualsiasi problema a livello sensoriale, neurologico, emozionale e il bambino deve aver ricevuto un'adeguata istruzione scolastica.

Dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, verrà somministrata al bambino una batteria completa di test per la valutazione neuropsicologica ed eventualmente test specifici per i disturbi dell'apprendimento.

Sulla base dei punteggi ottenuti, seguirà un lavoro pratico, tramite esercizi cartacei e cd per potenziare le funzioni cognitive che sono alla base dell'apprendimento scolastico.

E' importante lavorare sulle emozioni e l'autostima del bambino che può essere bassa a causa delle difficoltà scolastiche accumulate.

Per maggior informazioni:

maria.narduzzo@gmail.com
Cell: 3337130974

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04.08.08

Centro per la cura della Dislessia

16:10:51, Aree di intervento: Difficoltà nella lettura - Dislessia  

Quando incomincia a manifestarsi il problema?

Solitamente i problemi si manifestano a partire dalla prima elementare. Il bambino con dislessia compie nella lettura e nella scrittura errori tipici come invertire le lettere e i numeri e sostituire alcune lettere fra loro. A volte vi sono difficoltà nell’imparare le tabelline o nel memorizzare le informazioni poste in sequenza: le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, le stagioni, i mesi dell’anno. Il bambino inoltre può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali: sinistra/destra, ieri/domani. Possono esserci problemi nel fare i calcoli e nel mantenere la concentrazione e l’attenzione sul compito da svolgere. Il bambino può, inoltre, avere difficoltà in alcune abilità motorie, come allacciare le scarpe ed abbottonare la camicetta.

Che percezione ha il bambino dislessico del proprio problema?

Il bambino, a causa delle sue difficoltà, può provare disagio, frustrazione, rendersi conto di quanto sia faticoso per lui apprendere, nonostante l’impegno. Spesso i bambini vengono rimproverati ed accusati perché non studiano. Tutto ciò può determinare bassa stima e fiducia in se stessi e rifiuto per le attività in cui il bambino fatica ad acquisire le abilità. Si può attivare, così, un circolo vizioso per cui il disagio emotivo, causato dalle difficoltà, ostacola ulteriormente l’apprendimento stesso.

Chi e in che modo può porre diagnosi di dislessia?

Quando esiste il sospetto di un disturbo dell’apprendimento, professionisti esperti in analisi e modificazione del comportamento in età evolutiva, utilizzano protocolli di lettura specifici per età e classe frequentata. Per identificare il profilo caratteristico di ogni bambino si possono utilizzare brani, liste di parole caratterizzate da criteri di lunghezza e complessità. Vi sono comunque due criteri guida per valutare il processo di lettura: l’analisi della correttezza della lettura e la rapidità di lettura. Un’altra variabile importante è la comprensione del brano, per valutare quanto e come il bambino capisce quello che sta leggendo. Altre aree da indagare con specifici test sono: l’organizzazione spazio-temporale, la lateralizzazione, le capacità percettive, attentive e di memoria. È molto importante integrare fra loro queste funzioni, le quali prese isolatamente possono risultare del tutto normali.

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14.10.07

Quando è giusto intervenire per curare le difficoltà di lettura

22:53:24, Aree di intervento: Difficoltà nella lettura - Dislessia  

Sebbene i sintomi di difficoltà di lettura possano insorgere anche all’asilo, il Disturbo della Lettura è di rado diagnosticato prima della fine dell’asilo o dell’inizio delle scuole elementari perché l’insegnamento formale della lettura di solito non inizia prima di questo livello nella maggior parte degli ambienti scolastici.

Specie quando il Disturbo della Lettura è associato con un QI alto, il bambino può funzionare al livello della classe o quasi nelle prime classi e il Disturbo della Lettura può non essere pienamente evidente fino alla quarta elementare o oltre.

Spesso troviamo ragazzi delle scuole medie le cui difficoltà scolastiche non sono state diagnosticate precocemente per cui hanno accumulato anni di fatiche e di insuccessi.

Con la diagnosi e l’intervento precoce, la prognosi è buona in una percentuale significativa di casi. Il Disturbo della Lettura può persistere nell’età adulta.

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Cause della DISLESSIA

22:34:49, Aree di intervento: Difficoltà nella lettura - Dislessia  

Quali sono le cause della dislessia?

La dislessia è dovuto a disabilità cognitive di base che sono frequentemente di origine costituzionale, quindi di origine genetica.

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DISLESSIA: difficoltà nella lettura

22:32:46, Aree di intervento: Difficoltà nella lettura - Dislessia  

Che cos'è la dislessia?

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento e consiste nella difficoltà da parte del bambino di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, nonostante un’istruzione adeguata. La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza, né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità ed energie, perché non può farlo in maniera automatica, perciò si stanca velocemente, commette errori e rimane indietro. La difficoltà nella lettura spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e anche in altre attività mentali. I bambini con dislessia sono intelligenti, di solito vivaci e creativi. E’ ancora diffusa la tendenza a considerare queste difficoltà come caratteristiche tipiche di un bambino svogliato, che potrebbe fare di più, ma non si applica abbastanza nelle attività.

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Starbene: mente-corpo

Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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