Perfezionismo ed inadeguatezza: “DEVO studiare, devo sapere tutto ed essere la più brava”
Giula riferisce di provare tanta ansia, accusa dolore al petto, tachicardia, mal di pancia, non riesce a mangiare, le tremano le mani e non riesce a concentrarsi. Il suo problema è lo studio, a cui dedica 4 ore al giorno e sotto esami anche 12, senza interruzioni.
Durante il colloquio Giulia utilizza spesso il termine DEVO. Proviamo, così, a fare un elenco dei suoi devo:
1 Devo studiare tutti i giorni per almeno 4 ore
2 Devo sapere tutto
3 Devo fare il massimo
4 Devo prendere il massimo
5 Devo evitare che gli altri mi facciano notare che io non so
6 Devo essere più avanti degli altri
7 Non devo fare brutta figura
8 Devo studiare anche se non ho voglia
9 Devo finire prima del previsto
10 Non devo fare domande su un argomento che non conosco. Non devo fare brutte figure
11 Devo essere più brava degli altri
12 Non devo perdere tempo
CHE FATICA DOVER FARE; DOVER essere sempre al top
Il problema di Giulia riguarda gli standard elevati che la portano a studiare duramente per arrivare al massimo dei risultati. La vita è solo studio e pressione dedicando, così, poco tempo al divertimento, agli affetti, alle amicizie e a se stessa.
Esempi di dialogo interno negativo:
Situazione
Sono all'università e non ho capito la spiegazione
Pensieri
“Non ho capito, non mi fido di me. Mi sento meno adatta degli altri, Non ho preso bene gli appunti, non ho capito, che medico mai sarò”
Emozioni
Ansia Agitazione
Comportamento
Mi muovo in continuazione e guardo ciò che hanno scritto gli altri
Situazione
Sono a casa e studio
Pensieri
“Ho paura di non avere tempo per finire. Mi sento stupida, sento di aver meno abilità rispetto i miei compagni"
Emozioni
Agitazione Preoccupazione
Comportamento
Studio e ripeto per 4 ore
Situazione
Sono a casa e studio
Pensieri
“Mi sembra di non avere abbastanza tempo, Sono lenta. Mi sento di non fare bene “
Emozioni
Ansia Preoccupazione
Comportamento
Studio e ripeto per 4 ore
Dal diario di Giulia notiamo la tendenza ad autosvalutarsi e a non credere nelle proprie abilità e capacità. Tende a confrontarsi con le altre persone viste migliori e lei appare inadeguata, non adatta, inferiore, non capace, sbagliata.
Gli standard elevati rappresentano per Giulia una compensazione della sua inadeguatezza. Solo se studia tanto e prende il massimo dei voti allora sente di poter andare bene.
Rigidità, severità, controllo, perfezionismo, pensiero tutto o nulla, sono presenti non solo nello studio, ma anche nell'alimentazione e nelle pulizie: o non pulisce la sua camera o se lo fa, lo deve fare benissimo. Anni fa, Giulia controllava le calorie nelle etichette dei cibi prima di mangiarli, perdendo così 7 kg e bloccando il ciclo mestruale. Attualmente tale controllo è meno presente ma si confronta con le ragazze quando mangiano meno di lei. In questo caso partono i pensieri negativi: loro sono più brave e più magre di meno, sentendosi inadeguata.
Perfezionismo, standard severi ed esclusione sociale- inadeguatezza
Tiziana come Giulia studia intensamente, deve sapere tutto, per superare al meglio un esame. Vuole essere perfetta, precisa, vuole essere la più brava tra i compagni. E' competitiva e prova rabbia e invidia se qualcuno prende un voto più alto del suo.
Come Giulia, anche Tiziana controlla le kilocalorie, ma in lei è presente un disturbo anoressico che la fa vedere erroneamente grassa, per cui tende alla dieta ferrea pesando attualmente 48 kg.
La tendenza a studiare molto si origina fin dalle elementari, in cui Tiziana voleva essere assolutamente brava. Era molto disponibile, non diceva mai di no, faceva i compiti per i compagni che non avevano studiato, passava le risposte durante le verifiche.
Perchè tutto questo?
Tiziana era una bambina in sovrappeso e ciò la faceva sentire inadeguata. I compagni la prendevano in giro e la escludevano dai giochi e dai vari gruppi. Tiziana ricorda, con dolore, le risate e i commenti negativi. Studiare e aiutare i compagni era un modo per farsi accettare dagli altri, far parte del gruppo e andar bene.
Nonostante i suoi sforzi veniva presa in giro ed esclusa proprio dai bambini a cui aveva dato i compiti, provando rabbia e delusione che non hai mai espresso.
Disturbo narcisistico di personalità
Mirco
“… mia moglie ma anche tutte le altre donne, con le quali mi intrattengo per brevi o lunghi periodi, mi accusano sempre delle stesse cose: si sentono sole, non capite, non ascoltate.
Dicono che voglio essere sempre al centro della loro attenzione, richiedo complimenti, ammirazione e pretendo di essere ascoltato quando racconto qualcosa.
Non do sicurezza alle donne, temono di essere tradite e mi sentono sfuggente. In realtà non sono un uomo fedele, c’è stato un periodo in cui incontravo tre donne al giorno, adesso, forse per l’età, mi sono un po’ più calmato ma la tendenza è questa.
Per me è difficile comportarmi diversamente sono fatto così non ci posso fare niente.
Intrattenermi con le donne mi da stimolo, mi fa sentire vivo, cercato, desiderato. Come potrei rinunciare a tutto questo? Lo vedo impossibile!! Mi piace quando il mio cellulare squilla, io esisto. Mi piace corteggiare una donna, mi da una grande carica, gli sguardi, il cuore che batte, la desidero non vedo l’ora di portarmela a letto. A volte mi è capito di non interessare e in quel caso sono stato veramente male, non sono riuscito a conquistarla, non sono stato capace e l’umore si abbassa anche per giorni”
Siria
“sono una persona speciale, unica, non mi interessa perdere il mio tempo per salutare e parlare con chiunque. Che senso ha? Mi piace parlare soprattutto con gli uomini, il gioco è facile, loro mi desiderano, lo sento, mi cercano, mi invitano, il mio cellulare squilla a qualsiasi ora. Ciò mi piace da morire. Sento di avere in pugno gli uomini, posso fare quello che voglio con loro, mi piace giocare, fargli credere che primo o poi andremo a mangiare una pizza o che potremmo uscire un pomeriggio insieme.
Li tengo appesi ad un filo.
In realtà non mi interessa nulla di loro, so per certo che non ci uscirò mai, ma glielo faccio credere. Mi sento desiderata, al centro della loro attenzione, dei loro pensieri.
Quando il telefono non squilla, mi sento il peso del vuoto, la noia mi assale, mi distendo sul letto per ore e mi perdo nei miei sogni ad occhi aperti dove costruisco film in cui tutto va esattamente come voglio io”
Sonia
"...Vivo solo per me stessa e per curare il mio corpo. Ho un'idea di bellezza e di perfezione di me stessa molto alta.
Curo l'alimentazione, mi nutro solo di cibi sani. Mai e poi mai mangerei la cioccolata o una fetta di salame. Sono terrorizzata dall'idea che possano spuntarmi dei brufoli. Uso solo prodotti di un certo livello per detergere il mio corpo, non bado a spese. Non uscire mai di casa senza il gel alle unghie o con i capelli disordinati. Non mi sentirei a posto!!
Mi sono depilata in modo definitivo il corpo, non sopportavo i peli. Voglio la mia pelle liscia e vellutata come una pesca.
Mesi fa mi sono sottoposta ad un intervento al naso, ora il mio viso è perfetto. Trascorro ore ed ore davanti allo specchio per ammirare il mio cambiamento. Avrei dovuto farlo già da tempo. Mi sono scattata circa 2000 foto e confronto il mio profilo attuale con quello di prima. Non ci sono paragoni, il mio naso è bellissimo.
Il mio prossimo obiettivo sarà quello di mettere l'apparecchio ai denti per allinearli perfettamente, ma prima dovrò farmi estrarre i denti del giudizio. Ammetto di avere paura e solo l'idea mi crea ansia ma penso al risultato finale, avrò dei denti perfetti e ciò mi da la forza per affrontare il dolore.
Mi alleno rigorosamente tutti i giorni, frequento una palestra di alto livello dove posso incontrare persone che mi possono dare un valore aggiunto: calciatori, modelli, avvocati, medici"
Caratteristiche del Disturbo narcisistico di personalità:
•Ha un senso grandioso del proprio se
•E’ assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza e di amore ideale
•Crede di essere “speciale” e unico e di dover frequentare e poter essere capito solo da persone speciali o di classe elevata
•Richiede eccessiva ammirazione
•Tutto gli è dovuto: pretende di essere accontentato
•Approfitta degli altri per raggiungere i suoi scopi
•Manca di empatia: non riesce ad immedesimarsi nelle emozioni degli altri per cogliere i loro bisogni
•E’ spesso invidioso o crede che gli altri lo invidiano
•Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi
Stile comportamentale
•Le persone narcisiste appaiono vanitose, presuntuose e snob.
•Dominano le conversazioni
•Cercano ammirazione, agiscono in modo pomposo ed esibizionista
•Sono impazienti e arroganti
•Sono tendenzialmente persone stimolanti, brillanti, corteggiano in modo unico e speciale
•Hanno mille interessi che perseguitano fino in fondo
Stile interpersonale
•Le persone narcisiste sfruttano ed utilizzano gli altri per soddisfare le proprie esigenze e i propri bisogni
•Sono gentili, piacevoli ed intenzionalmente disponibili
•Non sono capaci di capire le emozioni e i bisogni degli altri
•Sono controllati, non esprimono le proprie emozioni, non si lasciano completamente andare in rapporti profondi ma rimangono a livello superficiale
•Sono competitivi e provano invidia
Stile di pensiero
•Si pongono irrealistici obiettivi di potere, benessere e abilità perché convinti di esserne MERITEVOLI
•Lo stile di pensiero è caratterizzato da ESAGERAZIONE
•Mostrano un esagerato senso di IMPORTANZA DI SE
Stile Affettivo
•Oscillano dall’iper-idealizzazione alla svalutazione della loro compagna. All’inizio della relazione, le persone con disturbo narcisistico di personalità perdono la testa per il patner idealizzato e perfetto, che gli da valore aggiunto. Con il passare del tempo inizia a svalutarlo, ricercandone i difetti. La persona narcisista assume un atteggiamento di superiorità, tende a svalutare e a criticare il patner. Dare poca importanza e sottolineare i difetti gli permette di distaccarsi dal patner senza soffrire.
•Anche con il patner appaiono superficiali con un minimo di coinvolgimento emotivo. Non riescono a ricevere l’amore ma ricercano l’ammirazione, l’approvazione (patner freddi) oppure prendono tutto l’amore dando poco o nulla in cambio (patner accudenti)
•Utilizzano e si distaccano facilmente dal patner senza provare particolare rimorso
Stile di attaccamento
•Le persone narcisiste mostrano uno stile di attaccamento ansio-ambivalente
•Si considerano speciali e meritevoli, ma allo stesso tempo sono consapevoli del loro bisogno degli altri, i quali costituiscono potenziali fonti di dolore per loro
•Per questo tendono ad usare gli altri, rimanendo distaccati da essi.
Tutti coloro che hanno la trappola della deprivazione emotiva, si comportano allo stesso modo nelle relazioni affettive?
Esistono tre tipi di comportamenti:
1) Resa Alcune persone scelgono patner freddi, distaccati e poco capaci di dimostrare amore. Tendono, inoltre, a scoraggiare qualsiasi manifestazione di affetto nei loro confronti, mantenedosi esse stesse distanti. Non raccontando nulla di loro e tendono ad isolarsi.
2) Evitamento o fuga Le persone che presentano questo stile di coping evitano del tutto le relazioni oppure le intrattengono solo per un breve periodo.
3) Ipercompensazione Le persone si aspettano irrealisticamente, che gli altri soffisfano tutti i loro bisogni.
Origini della Deprivazione Emotiva
1) La madre è fredda e non affettuosa. Non tiene in braccio il bambino e non manisfesta il suo affetto con il contatto fisico.
2)Il genitore non dedica abbastanza tempo e attenzione al figlio. Sono pochi i momenti di gioco.
3)Il bambino non si sente amato, apprezzato, importante e speciale per il genitore.
4)Il bambino non percepisce il genitore come una guida preziosa e come un punto di riferimento a cui poter raccontare le proprie esperienze, paure ed emozioni. Si sente non capito e percepisce il genitore come non affidabile.
5)Il genitore non tranquillizza il figlio che imparara a tranquillizzarsi da solo.
6) Il genitore non ascolta o fa fatica a sintonizzarsi con i vissuti del figlio
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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