Aree di intervento: Disturbo dell'umore, Depressione Maggiore, Disturbo Bipolare, Disturbo Distimico

12.09.08

La depressione si può curare?

23:40:40, Aree di intervento: Disturbo dell'umore  

La depressione si può curare?

Si!

Quali sono le terapie utilizzate per la cura della depressione?

Le strategie terapeutiche riguardano la Terapia Farmacologica e la Terapia Cognitivo Comportamentale.

TERAPIA FARMACOLOGICA

E’ importante intraprendere un trattamento farmacologico soprattutto nelle forme più gravi di depressione, al fine di alleviare la profonda sofferenza del paziente, attenuare la compromissione sociale ed evitare la messa in atto di eventuali comportamenti anticonservativi.

LA TERAPIA COGNITIVA COMPORTAMENTALE

La terapia cognitivo comportamenatale della depressione consiste in una combinazione di tecniche sia cognitive che comportamentali e comprende:

Fase Psicoeducazionale

In una prima fase, il trattamento prevede un intervento psicoeducazionale, in cui il terapeuta spiega al paziente le cause, i sintomi e le conseguenze del disturbo di cui soffre. Questo è importante poichè spesso i pazienti e i loro familiari tendono a confondere la depressione con un atteggiamento dettato dalla pigrizia o un deficit di carattere.

Tecniche cognitive

Le tecniche cognitive consistono nell’identificare e successivamente modificare i pensieri negativi, gli errori di ragionamento, le convinzioni e le aspettative della persona: “non valgo nulla”, “sono incapace”, “è tutta colpa mia”, “gli altri sono migliori di me”, “è tutto così difficile”, “rovinerò tutto”,”non ce la farò mai”, “continuerò a sbagliare”, “è una catastrofe”,…

Intervento comportamentale

I pensieri negativi creano emozioni negative: ansia e tristezza, che portano la persona alla inattività, passività ad evitare le situazioni, delegando ad altri. La crescente inattività e l’isolamento sociale aumentano le rimuginazioni negative e la disforia. La persona rimane, così, intrappolata in un circolo vizioso che si autoalimenta. Ecco perché è importante che la persona depressa si dedichi ad attività piacevoli, svolga piccoli compiti dentro e fuori casa, per controbilanciare la perdita di motivazione, l’inattività e i pensieri negativi. Le attività verranno programmate e concordate durante le sedute.

Rilassamento e respirazione addominale

La persona depressa può avvertire ansia, tensione ed irritabilità. Il rilassamento muscolare progressivo e la respirazione lenta diaframmatica sono tecniche utili per gestire tali sintomi e per infondere calma e tranquilla.

Training assertivo

Attraverso il training assertivo, la persona depressa impara a non subire passivamente e a non aggredire gli altri, raggiungendo un equilibrio tra i suoi bisogni e quelli degli altri.

Tecniche di problem solving e decision making

Verranno insegnate tecniche o potenziate abilità per affrontare i problemi (problem solving) e per prendere decisioni (decision making) che permetteranno alla persona di essere più autonoma e prevenire le ricadute.

Attività sportiva

Moltissime ricerche in letteratura dimostrano l'efficacia dell'attività sportiva per migliorare l'umore e per scaricare emozioni negative. Presso lo studio, vi è una piccola palestra che permetterà al terapeuta e al paziente di allenarsi insieme.

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08.09.08

Trattamento cognitivo comportamentale intensivo per la cura dei Disturbi d'Ansia e Depressione

Trattamento Cognitivo Comportamentale Intensivo per la cura dei Disturbi d'Ansia e Depressione

Siete in grado di gestire l'ansia quotidiana?

Soffrite di attacchi di panico?

Vi sentite osservati e giudicati?

Avete pensieri continui ed ossessivi e vi sentite costretti ad emettere rituali?

Avete continui pensieri negativi?

Studi in letteratura dimostrano l'efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale per la cura dei disturbi d'ansia e della depressione.

Vi proponiamo una terapia di gruppo intensiva (dal lunedì al venerdì)

PROGRAMMA:

Primo colloquio della durata di un'ora: in cui la persona parla delle sue ansia e delle sue paure.

Assessment della durata di due ore: in cui verranno raccolte informazioni sulla persona, attraverso il colloquio, l'osservazione e test specifici.

Colloquio di restituzione della durata di un'ora : verrà discusso tutto ciò che è emerso in fase di assessment e si potrà formulare un'ipotesi disgnostica e di trattamento.

Trattamento di gruppo intensivo: si lavorerà concretamente sui pensieri negativi, sulle emozioni e sul comportamento.

La terapia cognitivo-comportamentale è un approccio psicoterapeutico che permette di modificare:

ciò che pensiamo di noi stessi, del mondo e delle altre persone.
capire come il nostro modo di pensare influisce sui sentimenti e sul nostro comportamento.(Tecniche cognitive)

La TCC può aiutarvi a cambiare il modo di pensare (cognitivo) e il modo di agire (comportamento). Questi cambiamenti possono aiutarvi a sentirvi meglio.

Imparerete concretamente a gestite i sintomi dell'ansia attraverso il rilassamento e la respirazione lenta diaframmatica.

Affronterete le situazione che vi creano disagio o che evitate.

Numerosi centri di ricerca internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, National Institute of Mental Health, ecc.) hanno verificato l’efficacia della TCC per:

Ansia
Panico
Agorafobia
Fobie specifiche
Fobia sociale
Disturbo ossessivo-compulsivo
Disturbo post-traumatico da stress

Depressione

La terapia intensiva di gruppo si è dimostrata particolarmente utile ed efficace per il trattamento dei disturbi più cronici e invalidanti.
Agevola, inoltre, le persone che abitano fuori Torino o che non riescono a chiedere permessi settimanali sul posto di lavoro.

Presso lo studio viene proposta sia la terapia intensiva di gruppo che la terapia individuale.

Per maggiori informazioni potete contattare direttamente la Dott.ssa Maria Narduzzo al 3337130974

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16.12.07

Libera dalla depressione: la via della positività

22:49:36, Aree di intervento: Depressione Maggiore  

Mi sono liberata dai pensieri negativi con la terapia cognitivo comportamentale

I pensieri negativi hanno dominato la mia vita per molto tempo e senza che io me ne rendessi conto, questo ha influito sul mio umore.

Ogni sbaglio era ingigantito e ogni successo minimizzato. Ogni lode era filtrata dal pensiero: “mi lodano perché non sanno come sono veramente, se lo scoprissero non avrebbero nessuna stima di me”.

Pur non facendo nulla di male, mi sentivo profondamente indegna. Non riuscivo a vedere le cose buone che facevo, ma solo quelle che non riuscivo a fare, così che mi sentivo sempre più inetta e oppressa da un grave peso.

Ero convinta di avere questi pensieri a causa della depressione e non capivo che erano questi pensieri a farmi sentire depressa.

Ero attratta da film, libri e canzoni tristi, mi crogiolavo in questi sentimenti senza capire il male che mi stavo facendo.

Ora mi sento come se avessi gettato un grande fardello, sono felice, serena, allegra, accetto con gioia le lodi che mi vengono fatte, ho imparato a ridere dei miei errori, ho imparato che per essere forti non è necessario fare sempre tutto giusto perché tutti sbagliano.

Non lascio più soffermare la mente su cose tristi o negative, ma penso alle molte cose belle che ho, alle persone che mi vogliono bene e che mi apprezzano.

Scaccio il pensiero negativo che ogni tanto si affaccia nella mia mente e che mi dice: “chissà quali avvenimenti brutti mi aspettano”.

Cerco di godere delle cose belle che ho oggi e di pensare che dietro l’angolo potrebbero esserci cose ancora più belle.

Giuliana A.

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27.10.07

Gli errori cognitivi che determinano il modo di pensare di una persona depressa

Quali sono gli errori cognitivi di una persona depressa, che condizionano i suoi pensieri ed i suoi modi di ragionare?

DEDUZIONE ARBITRARIA

La persona depressa giunge ad una determinata conclusione in asseza di prove che la sostengono. "Non mi ha telefonato perchè non gli interesso più"

ASTRAZIONE SELETTIVA

Tale errore consiste nel concentrarsi su un particolare, ignorando aspetti più importanti della stessa situazione. Filtri la realtà quando pensi solo ai tuoi punti deboli e trascuri i tuoi punti di forza.

GENERALIZZAZIONE ECCESSIVA

La persona depressa giunge ad una conclusione sulla base di uno o più episodi isolati ed applica poi tale concetto ad altre situazioni. "Sono stato bocciato una volta, mi bocceranno sempre". Fai attenzione a quanto spesso usi parole come sempre, mai, tutti, tutto, nessuno, niente. Chiediti se la situazione è davvero così estrema.

INGIGANTIRE, CATASTROFIZZARE

Vi è la tendenza ad enfatizzare i propri sbagli e gli errori commessi, in modo esagerato. "Non potrebbe andare peggio di così", "E' terribile, insopportabile, irrimediabile", "E' una catastrofe".

MINIMIZZARE

La persona depressa tende a non considerare o a svalutare le proprie abilità e capacità ed in generale se stesso."Questo compito era facile, ci sarebbe riuscito anche un bambino".

PERSONALIZZAZIONE

Tale errore cognitivo si riferisce alla tendenza della persona depressa a porre gli eventi esterni in relazione a se stesso. Soprattutto egli si ritiene la causa degli eventi negativi. "E' colpa mia se il nostro matrimonio è finito", "Sono io che gli ho rovinato la vita", "E' arrabbiato per colpa mia".

PENSIERO ASSOLUTISTICO, DICOTOMICO

La persona depressa, a causa di tale errore cognitivo, tende a collocare tutte le sue esperienze in due categorie opposte: perfetto-difettoso, capace-incapace, santo-peccattore, bianco-nero. Chi ragiona così, se subisce un furto, può concludere che il mondo è un posto sempre insicuro o che non ci si può fidare.

LEGGERE LA MENTE, INTERPRETARE

La persona depressa tende a dare per scontato cosa pensa un altro senza chiederlo a lui direttamente. "Sono sicura che pensa che sono noioso e non vuole invitarmi più".

PENSARE CHE ORMAI è TROPPO TARDI PER CAMBIARE

Pensa a quante volte ti sei detto questa frase in passato, mentre ora ti rendi conto che allora eri ampiamente in tempo per cambiare. Andare dietro a questa frase comporta sfiducia e rende alla fine difficile il cambiamnto, ma nella vita è importante mettersi in discussione, darsi delle opportunità, rimettersi in gioco. Non è maai troppo tardi.

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26.10.07

Il modello cognitivo della depressione

06:09:35, Aree di intervento: Disturbo dell'umore  

Per capire il modo di pensare di una persona depressa e successivamente per intervenire possiamo tenere in considerazione il concetto di triade cognitiva:

1 Visione negativa che la persona ha di se stesso

La persona che soffre di depressione si vede difettoso, inadeguato, malato. Si crede indesiderabile ed inutile a causa dei suoi presunti difetti. Tende a sottovalutarsi o a criticare tutto ciò che fa. Quando riceve complimenti, la persona che soffre di depressione non ci crede, non li accetta o tende a sminuirli: "ma figurati!", "ci riescono tutti", "ci sono riuscito perchè è un compito facile, tutti sarebbero stati in grado di eseguirlo". Tutto ciò parte da una bassa considerazione di se stesso.

2 Visione negativa della vita

La persona che soffre di depressione pensa che il mondo gli faccia richieste esorbitanti. Egli vive la realtà come un mondo pieno di difficoltà ed ostacoli insuperabili.
"tanto è inutile!", "andrà male", "mi sembra tutto così difficile ed insuperabile".

3 Visione negativa del futuro

Quando la persona depressa pensa al suo futuro, egli prevede che le sue sofferenze non avranno fine e che i problemi e le difficoltà attuali continueranno. Si vede senza speranza e senza una via di uscita.

E' chiaro che se la persona si considera incapace e si aspetta sempre risultati negativi, egli tenderà a fare sempre meno. L'inattività è la conseguenza del suo pessimismo. Ma è anche vero che meno si attiva e più aumenteranno i pensieri negativi e l'idea negativa di se stesso e della vita.

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Starbene: mente-corpo

Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
P.Iva 09100990010
Cell 3337130974
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