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12.04.09

Trauma: sintomi e reazioni

02:20:22, Aree di intervento: Trauma  

Le reazioni durante e dopo l’incidente sono:

Senso di irrealtà - Si ha la sensazione di essere dentro a un film, le scene si svolgono come al rallentatore, i sensi sono acutizzati per fare una rapida valutazione dei pericoli presenti nella situazione, cercando delle vie d’uscita o altre soluzioni. Subito dopo l’esperienza traumatica, la realtà quotidiana attorno a noi può sembrare irreale o irrilevante, come se ci trovassimo sotto a una campana di vetro o in mezzo ad un incubo.

Reazioni fisiche- tachicardia, senso di nausea, sensazioni di caldo o freddo, paura di stare da soli, bisogno di vicinanza, di un supporto e aiuto concreto.

Reazioni successive all’evento:

Pensieri intrusivi - Arrivano involontariamente pensieri, ricordi e immagini di quello che è successo. Compaiono soprattutto in momenti di rilassamento, per es. prima di dormire e si accompagnano ad un senso di disagio.

Problemi di sonno - In genere il sonno è leggero, ci si sveglia spesso, si hanno degli incubi o sogni ricorrenti dell’evento.

Associazione con altri stimoli - È comune che alcuni stimoli ambientali, persone o situazioni richiamino l’evento in modo involontario. Questo è dovuto al fatto che l’evento viene associato ad altri fattori che provocano un certo malessere o ansia. Ovviamente lo stimolo da solo, se non venisse associato all’evento traumatico, non generebbe alcun disagio.

Difficoltà di concentrazione - Poca concentrazione in attività quale la lettura, la visione di un film, ecc.

Reazioni fisiche - Problemi di stomaco, senso di nausea, stanchezza.
Disperazione - È difficile accettare i fatti attuali e non si riesce a pensare al futuro in modo adeguato.

Colpa - Si ha senso di colpa ad esempio per essere sopravvissuti quando un’altra persona è morta o ferita gravemente. C’è una tendenza a colpevolizzarsi per non avere fatto a sufficienza. È comune dirsi: “Se io solo avessi........”

Vulnerabilità - Paura del futuro oppure impazienza e irritazione con gli altri, sopratutto con i familiari. Indifferenza verso cose che prima dell’incidente erano molto importanti per la persona. Questo a volte crea incomprensione con gli altri da cui scaturiscono ulteriori difficoltà .

Le persone pensano ripetutamente a quello che è successo per cercare di capire l’evento. In alcuni casi i pensieri sulla causa dell’evento e sulla vicinanza della morte e la vita sono molto comuni. Il senso della propria invulnerabilità scompare. Tutto è incerto, soprattutto se e quando può succedere nuovamente.

La durata di queste reazioni è diversa per ogni persona. Per alcuni la situazione si normalizza dopo poche settimane, per altri ci vuole più tempo. Se sono troppo intense e durano per molto tempo è necessario il supporto di uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi post traumatici.


Per maggiori informazioni consulta il sito: www.emdritalia.it

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Sono stanca ma non mi fermo mai

01:36:29, Aree di intervento: Standard Severi  

Sono sempre indaffarata, piena di impegni ma non mi fermo mai.

Lavoro e cerco di svolgere le mie attività al meglio, rispetto le scadenze, effettuo i pagamenti, risolvo i problemi, tutto è organizzato e procede bene.

Poi ci sono i figli, non voglio assolutamente rinunciare a essere una madre presente, cerco di andarli a prendere a scuola almeno due volte a settimana, pranzo con loro e la sera mi piace giocare e guardare la televisione insieme.

In casa poche cose sono fuori posto, prima di uscire al mattino, riordino, avvio la cena, carico la lavatrice, mi organizzo in tempo per fare la spesa e commissioni varie.

La mia vita è un gioco di incastri. Mi sforzo di mantenere tutto in perfetto ordine e spesso mi rendo conto di dover fare così tante cose che non ho il tempo per rilassarmi. Mi sento costantemente sotto pressione. Dedico una brevissima interruzione per il pasto, spesso mi capita di mangiare velocemente un panino e contemporaneamente di rispondere alle e-mail. Anche la sera, ceno in fretta e nel frattempo penso alle cento cose che devo fare dopo. Non mi gusto il cibo e lo stare insieme ai miei familiari.

Mi capita spesso di sentirmi stanca la sera, ma vado avanti, per me è importante sparecchiare, sistemare la cucina, non sopporterei di sedermi per guardare la tv se prima non ho sistemato tutto.

Il sabato e la domenica soffro di forti mal di testa e come se allentando un po' i ritmi io stessi male, devo fare sempre qualcosa, altrimenti non sono contenta, non sono soddisfatta di me.

Durante la terapia, ho ripensato ai vantaggi del mio modo di vivere la vita:

ho tutto sotto controllo;
non commetto errori;
ottengo buoni risultati,
riesco a gestire il lavoro, la casa e i figli;
vivo nell'ordine;
sono presente per eventuali problemi ed imprevisti;
sono brava e capace;
ricevo complimenti.

ho notato, però, anche molti svantaggi:

sono stanca;
soffro di ansia e di bruciori allo stomaco;
non mi rilasso;
non mi godo le attività che svolgo perchè sono proiettata a ciò dovrò fare dopo;
ho poco tempo per me;
trascuro gli amici e il divertimento;
litigo ed aggredisco i miei familiari quando mettono in disordine;
gli altri si sentono inadeguati;
non sento di provare piacere nel fare le cose, ho tanti "doveri";
non sono contenta dopo aver raggiunto un risultato, perchè penso a ciò che voglio raggiungere dopo;
mi perdo nei dettagli;
devo essere perfetta prima di uscire;
pretendo la perfezione negli altri.

Con la terapia ho capito che questo stile di vita non è funzionale per la mia salute e per la mia serenità, inoltre rende infelice le persone che mi circondano. Ripensando al mio passato, mia madre era sempre pronta a criticarmi e ad evidenziare eventuali sbagli, tante volte mi sono sentita incapace ed inadeguata.

Non avevo la libertà di distendermi sul divano per guardare la televisione, per lei era una perdita di tempo, dovevo sempre essere impegnata in una qualsiasi attività.


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Starbene: mente-corpo

Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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