Archivi per: 2012

01.03.12

Soffro di tricotillomania

16:00:28, Aree di intervento: Disturbo del controllo degli impulsi, Tricotillomania  

Tricotillomania

“Da circa 15 anni esco con la bandana in testa per nascondere le diverse aree senza capelli. Le persone penseranno che soffro di una malattia fisica, quelle terribili malattie tumorali che possono cambiare, distruggere o portare alla morte una persona. Non è così. Soffro di tricotillomania che mi porta a tirarmi e a strapparmi i capelli.

Da bambina mi strappavo le sopraciglia e le ciglia, ma il tutto era troppo evidente agli occhi degli altri e mi creava forti disagi. Sono passata ai capelli.

Mi isolo, mi allontano dalla vista di mio marito ed inizio a tirare, sono nervosa, mi sento una rabbia dentro e la scarico su di me, sui miei capelli. A volte, come un’abitudine, li tiro davanti a mio figlio,lui mi prende dolcemente il braccio e mi dice di smetterla.

Dopo sto bene ma anche male. Bene perché mi scarico le tensioni, male perché mi sento in colpa so che non dovrei farlo ma è più forte di me, non è facile smettere da sola.

Provo un fortissimo senso di vergogna e disagio quando mi trovo nei contesti sociali, mi sento osservata, giudicata, forse suscito compassione. Vedo le altre madri forti, sicure, belle, eleganti. Penso che mio figlio si vergogni di me. Gli sto creando una situazione in cui si sente diverso rispetto ai suoi compagni, le cui madri vanno in giro senza la bandana.

Capisco tutto questo ma non mi da la forza per smettere. C’è stato un periodo in cui la tricotillomania era meno intensa per cui i capelli stavano ricrescendo, ma sono ricaduta di nuovo nel disturbo. Mi raso i pochi capelli rimasti e sulla mia testa vi sono diverse aree prive di capelli. Solo a casa riesco a togliermi la bandana. Soffro di ansia, attacchi di panico, vivo nel nervosismo che mi porta un intenso e fastidioso prurito in tutto il corpo, mi gratto fino a produrmi graffi e lesioni sulla pelle”.

Sintomi tipici della tricotillomania

Secondo il manuale degli psichiatri (DSM IV-TR) per formulare un’ipotesi diagnostica di tricotillomania devono essere presenti i seguenti sintomi:
. ricorrente strappamento dei propri capelli e peli che causa una notevole perdita degli stessi
. piacere, gratificazione o sollievo durante lo strappamento dei capelli o dei peli
. il comportamento non è meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale e non è dovuta ad una condizione generale, per esempio dermatologica.

Caratteristiche generali della tricotillomania

La tricotilomania viene inclusa nel DSM IV tra i Disturbi del controllo degli Impulsi. La persona avverte il bisogno di strapparsi i capelli per piacere, gratificazione o per alleviare la tensione che percepisce. Nei casi più gravi, i capelli o i peli possono essere ingeriti (tricofagia).
La conseguenza più evidente di tale disturbo sono le estese aree di alopecia nella zona del cuoio capelluto, sopraciglia, ciglia e più raramente nella zona pubica.

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02.02.12

Disturbi specifici dell'apprendimento

I motivi per cui un bambino non ottiene buoni risultati scolastici sono vari.

Occorre fare un primo colloquio di conoscenza con entrambi i genitori senza il bambino per capire le difficoltà che il figlio presenta a livello scolastico e per raccogliere informazioni dettagliate sulla gravidanza, il parto, l'allattamento, lo svezzamento, la deambulazione, il linguaggio e su tutte le esperienze familiari, sociali e scolastiche di cui il bambino ha fatto esperienza.

L'obiettivo del primo colloquio è di capire le risorse, le abilità e le eventuali difficoltà incontrate durante la crescita.

Sappiamo che per parlare di Disturbo Specifico dell'Apprendimento occorre escludere qualsiasi problema a livello sensoriale, neurologico, emozionale e il bambino deve aver ricevuto un'adeguata istruzione scolastica.

Dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, verrà somministrata al bambino una batteria completa di test per la valutazione neuropsicologica ed eventualmente test specifici per i disturbi dell'apprendimento.

Sulla base dei punteggi ottenuti, seguirà un lavoro pratico, tramite esercizi cartacei e cd per potenziare le funzioni cognitive che sono alla base dell'apprendimento scolastico.

E' importante lavorare sulle emozioni e l'autostima del bambino che può essere bassa a causa delle difficoltà scolastiche accumulate.

Per maggior informazioni:

maria.narduzzo@gmail.com
Cell: 3337130974

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23.01.12

Disturbo Ossessivo Compulsivo: pensieri pedofili e omosessuali

Mi chiamo Rebecca, ho 24 anni e da parecchi anni soffro di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Nella mia vita mi sono sempre innamorata e preso forti cotte e sbandate per i ragazzi ...oro sto felicemente da 4 anni con un ragazzo meraviglioso e da qualche tempo conviviamo ... però ... c'è un però ... Da tanto tempo ormai questi dubbi mi assillano: “non è che sei lesbica?”, “e se scopri che ti piacciono le ragazze?”, “se non sono solo fantasie?”, “e se fai soffrire il tuo ragazzo perchè un giorno scoprirai di essere omosessuale?” ... Quando vedo una ragazza, mi vengono pensieri e dubbi del tipo: “cosa vorresti fare con lei?”, “le vorresti leccare la vagina?”. “ALLORA VEDI CHE SEI LESBICA!!! Ti piace?”.

Purtroppo questi dubbi arrivano anche durante il rapporto sessuale con il mio ragazzo: “se fosse una donna, ti piacerebbe di più?”, “ma ti piace il pene?”, “sei sicura?”. Ancor prima di fare l'amore mi arrivano questi pensieri, che vorrei non avere e non riesco a lasciarmi andare. Vado in ansia, mi agito e la testa non è rivolta al piacere, ma intenta a capire e a rispondere alle tante domande.

Le ossessioni arrivano anche quando vedo dei bambini ... anche neonati ... pensieri a contenuto pedofilo: “cosa ci vorresti fare con quel bambino?” “Fai veramente schifo ... ma come farai un giorno ad avere dei figli?”, “e se mentre li cambi, ti vengono strane idee in testa?”. Questi pensieri sono assurdi perchè non fare mai del male ad un bambino e mi creano angoscia.

A fine giugno ho preso coraggio e sono andata in terapia. Ho capito di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo. Nel momento in cui arrivano i pensieri ossessivi provo emozioni negative: paura, ansia a mille, terrore, senso di colpa, tutto questo mi porta a ricercare immediatamente spiegazioni del perchè ho questi pensieri, rispondo a tutti i dubbi e sento il bisogno di confessare a mia madre tutto quello che mi passa per la mente. Ho capito che così facendo provo sollievo dalle mie paure ma è solo temporaneo, tutto riprende nell'arco di qualche minuto o ore, poi ritorna un altro pensiero, provo ansia, emetto compulsioni e l'emozione negativa diminuisce. Io sono li intrappolata in questo circolo vizioso fin da quando sono bambina.

Ho iniziato ad ascoltare tutti i santi giorni una cassetta in cui sono state registrate le ossessioni che invadono la mia mente. Ho imparato ad essere consapevole della loro presenza, li chiamo per nome e cerco di prenderne distanza.

Ho imparato che per poter allontanare quella bestia malefica bisogna competere, competere a più non posso e non lasciarlo ASSOLUTAMENTE PARLARE.

Vedo una bella ragazza in un video musicale che balla in modo sensuale e provocatorio ... sento arrivare il doc da lontano ...tadann ...eccolo: “ti piace?”, “ti eccita?”, “allora vedi che sei lesbica ...”. Se prima gli lasciavo finire di dire tutta la frase, ora "al ti piace?", dico STOP!!!! NON MI ROMPERE, NON TI ASCOLTO, taglio corto e vado avanti, penso a qualcos'altro e mi concentro su quello che sto facendo. Mi concentro sul presente. Ho capito che questa è la mia forza. TAGLIARE CORTO SUBITO!!!

Un altro esercizio simpatico che mi ha fatto fare la Dott.ssa Narduzzo è stato quello di prendere in giro il DOC. Appena mi arrivano i pensieri ossessivi, li ripeto facendo una vocina da scema tipo quella da babbo Natale o da vecchietta giusto per far sentire il DOC ridicolo, prendere distanza emozionale e non farmi travolgere. Così facendo le ossessioni che prima mi angosciavano, ora perdono di importanza.

Con la terapia cognitivo comportamentale i pensieri si sono affievoliti e sono sempre meno presenti e più deboli. Ho iniziato anche a fare sport e lì mi scarico tantissimo, svagando la mente e rilassando il corpo.

Purtroppo quella bestia malefica ti attacca proprio dove tu ti senti forte, quando stai bene e quando pensi di aver vinto tu, facendoti venire dubbi con le persone più care. Per esempio, ora che ho imparato a gestirlo sul fronte pedofilo e omosessuale, mi sta attaccando sulla mia relazione affettiva. E' un'ossessione per me nuova, ho paura e mi sento in colpa: “e se ti sei presa una cotta per il ragazzo della palestra?”, “ami ancora il tuo fidanzato?", “se l'amore finisce?, lo farai sentire malissimo, lo farai soffrire, dovrete vendere casa, facendo andare tutto a rotoli. Cosa ci faresti con il ragazzo nuovo?”. Ho la testa in fumo e non riesco più a ragionare, non sono lucida. E' proprio ora che non bisogna arrendersi, bisogna tirare fuori gli attributi e fargli vedere sul serio chi comanda.

Ho capito che con il passare del tempo il contenuto del DOC può cambiare, è importante riconoscerlo, chiamarlo per nome e prendere distanza. Se andassi dietro ai pensieri, rinuncerei ad andare in palestra, invece so che devo vivere la stessa situazione con maggior serenità e tranquillità, concentrandomi sull'attività sportiva. Sono consapevole ed accetto che i pensieri arriveranno, ma li lascio andare.

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2012
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Starbene: mente-corpo

Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
P.Iva 09100990010
Cell 3337130974
Vedi Attività


Riceve ad Orbassano
Studio Privato
Via Roma 47
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Riceve a Torino
presso Studio Medico Crocetta
C.so Galileo Ferraris, 107
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