La depressione si può curare?
Si!
Quali sono le terapie utilizzate per la cura della depressione?
Le strategie terapeutiche riguardano la Terapia Farmacologica e la Terapia Cognitivo Comportamentale.
TERAPIA FARMACOLOGICA
E’ importante intraprendere un trattamento farmacologico soprattutto nelle forme più gravi di depressione, al fine di alleviare la profonda sofferenza del paziente, attenuare la compromissione sociale ed evitare la messa in atto di eventuali comportamenti anticonservativi.
LA TERAPIA COGNITIVA COMPORTAMENTALE
La terapia cognitivo comportamenatale della depressione consiste in una combinazione di tecniche sia cognitive che comportamentali e comprende:
Fase Psicoeducazionale
In una prima fase, il trattamento prevede un intervento psicoeducazionale, in cui il terapeuta spiega al paziente le cause, i sintomi e le conseguenze del disturbo di cui soffre. Questo è importante poichè spesso i pazienti e i loro familiari tendono a confondere la depressione con un atteggiamento dettato dalla pigrizia o un deficit di carattere.
Tecniche cognitive
Le tecniche cognitive consistono nell’identificare e successivamente modificare i pensieri negativi, gli errori di ragionamento, le convinzioni e le aspettative della persona: “non valgo nulla”, “sono incapace”, “è tutta colpa mia”, “gli altri sono migliori di me”, “è tutto così difficile”, “rovinerò tutto”,”non ce la farò mai”, “continuerò a sbagliare”, “è una catastrofe”,…
Intervento comportamentale
I pensieri negativi creano emozioni negative: ansia e tristezza, che portano la persona alla inattività, passività ad evitare le situazioni, delegando ad altri. La crescente inattività e l’isolamento sociale aumentano le rimuginazioni negative e la disforia. La persona rimane, così, intrappolata in un circolo vizioso che si autoalimenta. Ecco perché è importante che la persona depressa si dedichi ad attività piacevoli, svolga piccoli compiti dentro e fuori casa, per controbilanciare la perdita di motivazione, l’inattività e i pensieri negativi. Le attività verranno programmate e concordate durante le sedute.
Rilassamento e respirazione addominale
La persona depressa può avvertire ansia, tensione ed irritabilità. Il rilassamento muscolare progressivo e la respirazione lenta diaframmatica sono tecniche utili per gestire tali sintomi e per infondere calma e tranquilla.
Training assertivo
Attraverso il training assertivo, la persona depressa impara a non subire passivamente e a non aggredire gli altri, raggiungendo un equilibrio tra i suoi bisogni e quelli degli altri.
Tecniche di problem solving e decision making
Verranno insegnate tecniche o potenziate abilità per affrontare i problemi (problem solving) e per prendere decisioni (decision making) che permetteranno alla persona di essere più autonoma e prevenire le ricadute.
Attività sportiva
Moltissime ricerche in letteratura dimostrano l'efficacia dell'attività sportiva per migliorare l'umore e per scaricare emozioni negative. Presso lo studio, vi è una piccola palestra che permetterà al terapeuta e al paziente di allenarsi insieme.
Trattamento Cognitivo Comportamentale Intensivo per la cura dei Disturbi d'Ansia e Depressione
Siete in grado di gestire l'ansia quotidiana?
Soffrite di attacchi di panico?
Vi sentite osservati e giudicati?
Avete pensieri continui ed ossessivi e vi sentite costretti ad emettere rituali?
Avete continui pensieri negativi?
Studi in letteratura dimostrano l'efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale per la cura dei disturbi d'ansia e della depressione.
Vi proponiamo una terapia di gruppo intensiva (dal lunedì al venerdì)
PROGRAMMA:
Primo colloquio della durata di un'ora: in cui la persona parla delle sue ansia e delle sue paure.
Assessment della durata di due ore: in cui verranno raccolte informazioni sulla persona, attraverso il colloquio, l'osservazione e test specifici.
Colloquio di restituzione della durata di un'ora : verrà discusso tutto ciò che è emerso in fase di assessment e si potrà formulare un'ipotesi disgnostica e di trattamento.
Trattamento di gruppo intensivo: si lavorerà concretamente sui pensieri negativi, sulle emozioni e sul comportamento.
La terapia cognitivo-comportamentale è un approccio psicoterapeutico che permette di modificare:
ciò che pensiamo di noi stessi, del mondo e delle altre persone.
capire come il nostro modo di pensare influisce sui sentimenti e sul nostro comportamento.(Tecniche cognitive)
La TCC può aiutarvi a cambiare il modo di pensare (cognitivo) e il modo di agire (comportamento). Questi cambiamenti possono aiutarvi a sentirvi meglio.
Imparerete concretamente a gestite i sintomi dell'ansia attraverso il rilassamento e la respirazione lenta diaframmatica.
Affronterete le situazione che vi creano disagio o che evitate.
Numerosi centri di ricerca internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, National Institute of Mental Health, ecc.) hanno verificato l’efficacia della TCC per:
Ansia
Panico
Agorafobia
Fobie specifiche
Fobia sociale
Disturbo ossessivo-compulsivo
Disturbo post-traumatico da stress
Depressione
La terapia intensiva di gruppo si è dimostrata particolarmente utile ed efficace per il trattamento dei disturbi più cronici e invalidanti.
Agevola, inoltre, le persone che abitano fuori Torino o che non riescono a chiedere permessi settimanali sul posto di lavoro.
Presso lo studio viene proposta sia la terapia intensiva di gruppo che la terapia individuale.
Per maggiori informazioni potete contattare direttamente la Dott.ssa Maria Narduzzo al 3337130974
Gli eventi traumatici vissuti direttamente includono: combattimenti militari, aggressione personale violenta (violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina), rapimento, essere presi in ostaggio, attacco terroristico, tortura, incarcerazione come prigioniero di guerra o in un campo di concentramento, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici, ricevere una diagnosi di malattie minacciose per la vita.
Per i bambini, gli eventi traumatici dal punto di vista sessuale possono includere le esperienze sessuali inappropriate dal punto di vista dello sviluppo senza violenza o lesioni reali o minacciate. Gli eventi vissuti in qualità di testimoni includono, ma non sono limitati a, l’osservare il ferimento grave o la morte innaturale di un’altra persona dovuti ad assalto violento, incidente, guerra o disastro o il trovarsi di fronte inaspettatamente a un cadavere o a parti di un corpo.
Gli eventi vissuti da altri, ma di cui si è venuti a conoscenza, includono, ma non sono limitati a, aggressione personale violenta, grave incidente o gravi lesioni subiti da un membro della famiglia o da un amico stretto; il venire a conoscenza della morte improvvisa, inaspettata, di un membro della famiglia o di un amico stretto; oppure il venire a conoscenza di una malattia minacciosa per la vita di un proprio bambino. Il disturbo può risultare particolarmente grave e prolungato quando l’evento stressante è ideato dall’uomo (per es., tortura, rapimento). La probabilità di sviluppare questo disturbo può aumentare proporzionalmente all’intensità e con la prossimità fisica al fattore stressante.
Pensieri intrusivi
Arrivano involontariamente pensieri, ricordi e immagini di quello che è successo. Quindi, anche se la persona non li desidera, questi pensieri arrivano nella sua mente. Compaiono soprattutto in momenti di rilassamento, per es. prima di dormire e si accompagnano di un senso di disagio.
Problemi di sonno
In genere il sonno è leggero, ci si sveglia spesso, si hanno degli incubi o sogni ricorrenti dell’evento.
Associazione con altri stimoli
È comune che alcuni stimoli ambientali, persone, situazioni, suoni, odori, colori, richiamino l’evento in modo involontario.
Difficoltà di concentrazione
Poca attenzione e concentrazione in attività quale la lettura, la visione di un film, ecc.
Reazioni fisiche
Nausea, difficoltà digestive, stanchezza.
Disperazione
È difficile accettare i fatti attuali e non si riesce a pensare al futuro in modo adeguato.
Colpa
Si ha senso di colpa ad esempio per essere sopravvissuti quando un’altra persona è morta o ferita gravemente. C’è una tendenza a colpevolizzarsi per non avere fatto a sufficienza. È comune dirsi: “Se io solo avessi........”
Vulnerabilità
Paura del futuro oppure impazienza e irritazione con gli altri, sopratutto con i familiari. Indifferenza verso cose che prima dell’incidente erano molto importanti per la persona. Questo a volte crea incomprensione con gli altri da cui scaturiscono ulteriori difficoltà .
Il significato della vita
Le persone pensano ripetutamente a quello che è successo per cercare di capire l’evento. In alcuni casi i pensieri sulla causa dell’evento e sulla vicinanza della morte e la vita sono molto comuni. Il senso della propria invulnerabilità scompare. Tutto è incerto, soprattutto se e quando può succedere nuovamente.
Confusione
La persona vive in uno stato di coscienza simile allo stordimento ed alla confusione.
Evitamento
Tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente).
In alcuni casi, la persona colpita cerca "sollievo" (ma in realtà peggiorando molto la situazione) con abusi di alcool, droga, farmaci e/o psicofarmaci.
La durata di queste reazioni è diversa per ogni persona. Per alcuni la situazione si normalizza dopo poche settimane, per altri ci vuole più tempo. Se sono troppo intense e durano per molto tempo è necessario il supporto di uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi post traumatici.
I DISTURBI DI APPRENDIMENTO STRUMENTALE DI SCRITTURA
E’ difficile trovarsi in presenza di un disordine della scrittura disgiunto da difficoltà di lettura e da altri problemi di apprendimento. Di fatto il disturbo di scrittura può derivare da problemi di natura diversa tra loro. Basti pensare a quante abilità di base occorrono per imparare a scrivere correttamente. Distinguiamo due diversi tipi di disturbi legati alla produzione di un testo scritto: la disgrafia e la disortografia.
Disgrafia
La disgrafia è un disturbo della scrittura che si manifesta nella difficoltà di esecuzione dei segni grafici e numerici. Il tracciato appare incerto, irregolare nella forma e nella dimensione e inadeguato rispetto ai modelli di riferimento.
Disortografia
La disortografia è l’incapacità di scrivere in modo corretto. Il bambino affetto da questo tipo di disturbo commette moltissimi errori di ortografia all’interno del testo da lui scritto. Tali errori possono essere causati da un’inadeguata analisi del suono delle lettere (fonologia), da difficoltà nel mantenere in memoria la sequenza fonologica per poterla tradurre graficamente in modo corretto, da difficoltà nel tradurre il suono della lettera nel segno scritto corrispondente (conversione fonema-grafema), da povertà lessicale.
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Dott.ssa Maria Narduzzo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Terapeuta EMDR
Docente dell'Istituto Watson
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